Apple verso un trimestre ‘normale’, focus su domanda Cina e impiego liquidità
Investitori alla finestra per capire meglio come sta realmente Apple. Stasera, dopo la chiusura di Wall Street, il colosso di Cupertino diffonderà i conti del secondo trimestre fiscale 2019 (ossia relativi ai primi 3 mesi dell’anno). A quasi 4 mesi di distanza dal warning lanciato a inizio anno, gli investitori atttendono ragguagli circa la domanda per gli iPhone e non solo. Il più grande contributo al taglio delle stime è stato dovuto alla Cina e quindi si guarda alle indicazioni circa la domanda dal paese asiatico, ma anche a un altro fattore che aveva indebolito le vendite di smartphone, ossia il numero inaspettatamente elevato di clienti si è avvalso del programma di sostituzione della batteria Apple rimandando l’acquisto di un nuovo iPhone.
Focus poi sulle indicazioni circa l’impiego della massiccia liquidità che da anni riempie le casse del colosso di Cupertino. Alla fine del 2018 la società aveva una liquidità netta di $ 130 miliardi. Difficile aspettarsi novità di rilievo con il colosso degli smartphone che con ogni probabilità confermerà la sua strategia basata su un imponente buyback e su dividendi generosi. Va però considerato il rallentamento delle vendite di iPhone e la ricerca del ceo Tim Cook di scovare nuovi modi per rinvigorire l’attività del gruppo. Lo scorso anno Apple effettuò un aumento record del suo programma di riacquisto di azioni per $ 100 miliardi. L’aumento dovrebbe essere più attenuato quest’anno: Aaron Rakers di Wells Fargo prevede che la società aggiunga $ 35 miliardi al programma, ossia lo stesso ammontare del 2016 e del 2017.
Si va verso un ritocco al rialzo anche del dividendo. Probabilmente sarà nell’ordine del +10%, meno consistente del +15,9% dell’anno scorso.
Il consensus degli analisti per i numeri in uscita stasera
Gli analisti intervistati da FactSet si aspettano che Apple riporti 2,37 dollari di utile per azione, in calo rispetto a 2,73 dollari l’anno prima. Il consenso di FactSet prevede ricavi per 57,6 miliardi nel secondo trimestre, nella parte mediana della previsione della compagnia che è tra $ 55 miliardi a $ 59 miliardi. Apple ha registrato $ 61,1 miliardi di vendite un anno fa.
Le vendite di iPhone, sempre secondo le stime Factset, sono previste a quota 31,1 miliardi di dollari, le vendite di iPad a 4,1 miliardi di dollari, le vendite di Mac a 5,9 miliardi di dollari, mentre il fatturato di software e servizi è previsto a 11,3 miliardi di dollari, mentre le “altre” entrate – che includono Apple Watch e le vendite di accessori – sono previste a 4,8 dollari miliardi.
Cautela sul titolo
Tra gli analisti emerge una cerca cautela sul titolo Apple, che comunque è risalito con decisione (+29%) in questi primi 4 mesi dell’anno. I giudizi Buy, tra i 46 analisti tracciati da Bloomberg, sono 22, pari al 47,8%. Un anno fa erano il 60%. Si tratta della percentuale più bassa da quando Bloomberg monitora il sentiment degli analisti (ottobre 2010). Nel 2010 era oltre il 95% a dire Buy su Apple.
L’attuale target price medio è di 202,4 dollari, ossia l’1% sotto i livelli attuali.