Apple precipita ancora tra rischio bolla tech, attesa per iPhone 8 e timori su target 2018
Si profila un’altra seduta difficile per Apple, da venerdì sotto il fuoco delle vendite con l’emergere di timori di una bolla legata alle big five del settore tecnologico Usa. Sin dall’avvio della seduta il titolo Apple ha segnato cali fino al 4 per cento per poi risalire leggermente a -2,3% venerdì aveva lasciato sul terreno quasi il 4% bruciando 30 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Da inizio anno il titolo Apple era arrivato ad aumentare di oltre 200 miliardi la propria capitalizzazione varcando la soglia record di 800 mld con alcuni analisti che la vedevano lanciata verso il trilione di dollari di valutazione.
FAAMG, c’è da aver paura?
A far scattare il sell-off sul settore hi-tech è stato un report di Goldman Sachs che avverte sul rischio del ripetersi di una bolla internet riferendosi alle FAAMG (Facebook, Amazon, Apple, Microsoft e Alphabet) che hanno messo a segno in questa prima metà dell’anno una netta outperformance rispetto al mercato con capitalizzazione cresciuta di ben 600 miliardi. Nel confronto con la Tech Bubble di inizio anni 2000 le FAAMG sono il 30% più grandi a livello di capitalizzazione rispetto alle big 5 hi-tech del 2000, ma risultano quotare a valori meno tirati. Inoltre pesano leggermente meno sull’intero S&p 500 (13% circa rispetto al 16% dei maggiori 5 titoli hi-tech ai massimi prima dello scoppio della Bolla).
iPhone 8 vero test per il futuro della Mela Morsicata
Sul mercato sorgono anche dei dubbi legati alle capacità di Apple di raggiungere i target al 2018. In attesa del lancio dell’iPhone 8, il cui successo o meno sarà il vero termometro delle prospettive di breve-medio termine per Apple, alcuni analisti pongono l’accento sul fatto che anche i più fedeli clienti Apple potrebbero essere più restii rispetto al passato ad abbandonare i loro vecchio iPhone per la nuova creatura in arrivo da Cupertino. Gli analisti di Mizuho Securities hanno così tagliato il rating su Apple da buy a neutral con target price abbassato da 160 a 150 dollari. Attualmente il consensus Bloomberg vede ancora una netta prevalenza dei rating “buy” (37) rispetto a quello “hold” (9), mentre non c’è nessun giudizio “sell”. Il prezzo medio indicato è 164,49 dollari.