Apertura Borse oggi, 27 settembre 2023: Europa sotto la parità. Ftse Mib verso i 28.000 punti
Avvio poco sotto la parità in Europa con tutti i principali listini del Vecchio Continente che avviano la seduta all’insegna della debolezza dopo i cali delle ultime sedute.
Il sentiment degli operatori resta penalizzato dalla prospettiva di tassi di interesse più elevati e più a lungo, una situazione che non fa altro che alimentare le preoccupazioni sulla crescita economica globale, anche dopo i deboli dati dati macroeconomici in Cina.
Intanto, ieri chiusura pesante a Wall Street con il Nasdaq in calo dell’1,6%, mentre l’indice S&P500 perde l’1,5% approdando così a 4.270 punti.
Panoramica sull’apertura delle Borse del 27 settembre 2023
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 avvia le contrattazioni sulla parità a 4.100, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib, dopo pochi minuti di contrattazione, segna un calo dello 0,12% poco sopra area 28.000 punti.
Deboli anche il Dax tedesco (-0,27%), il Cac40 francese (-0,21%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,18%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti su Saipem (+0,8%), Leonardo (+0,7%) e Tenaris (+0,65%).
Al contrario, tra i titoli peggiori troviamo Hera (-1%), Stellantis (-0,8%) e Banco Bpm (-0,7%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Sotto pressione il comparto obbligazionario con lo spread Btp-Bund che torna a toccare i 193 punti base, con il decennale italiano giunto ormai al 4,7%, livello di un anno fa.
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Forex e Commodity
Tra le materie prime il petrolio (Brent) arretra ancora poco sotto i 90 dollari al barile; mentre il Brent a quota 93 dollari al barile. Sul Forex, l’euro/dollaro scivola a 1,056, livelli di marzo di quest’anno.
I dati macro di oggi
Sul fronte dati macro, in Francia è uscito il dato sulla fiducia consumatori per il mese di settembre;
Nel pomeriggio usciranno anche le richieste di mutui Mba negli Stati Uniti e il dato sugli ordini di beni durevoli per il mese di agosto.
Gli altri appuntamenti della settimana
Questa settimana è atteso il dato sull’inflazione dell’Eurozona, in uscita per venerdì e attesa in deciso rallentamento sia nella componente principale (al 4,5% per il consenso degli economisti) che in quella base (al 4,8% dal 5,3%).
Negli Stati Uniti, venerdì sarà pubblicato il dato sul deflatore PCE, ovvero la misura d’inflazione maggiormente monitorata dalla Fed.
Sul fronte Banche Centrali non mancheranno in settimana discorsi di vari banchieri, in particolare Fed, tra cui l’intervento di domani del Governatore Powell (giovedì).