Apertura Borse oggi, 27 novembre 2023: Europa debole in attesa della Lagarde
Partenza debole in Europa con tutti i principali listini che avviano la seduta e la settimana poco sotto il livello di parità. Gli operatori mantengono l’attenzione sull’agenda macroeconomica e sulle Banche centrali in cerca di segnali sugli outlook dell’economia e di politica monetaria in vista dell’anno nuovo.
In ogni caso, sui mercati azionari prevale l’ottimismo sostenuto dalle aspettative della fine del ciclo di stretta monetaria su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Intanto, gli Stati Uniti (così come i principali listini europei) hanno chiuso la quarta settimana consecutiva di rialzi, proseguendo il rally avviato dai minimi di ottobre. L’indice S&P 500 ha chiuso la scorsa ottava con un progresso dell’1%, mentre il Nasdaq 100 ha chiuso con un rialzo del +0,91%.
Questa mattina seduta debole in Asia, con il Nikkei 225 di Tokyo in calo dello 0,5%, mentre l’Hang Seng cinese ha terminato in calo dello 0,13%.
Infine, dopo il Black Friday di settimana scorsa, oggi partirà l’atteso Cyber Monday.
Ecco l’andamento dei listini e i principali temi della seduta odierna.
Panoramica sull’apertura delle Borse del 27 novembre 2023
Indici Europa e Italia
Dopo pochi minuti di scambi l’indice Euro Stoxx 50 viaggia poco sotto la parità. Leggermente in calo l’indice Ftse Mib (-0,22%) in area 29.369 punti.
In leggero calo anche il Dax tedesco (-0,17%), mentre il Cac40 francese e l’Ibex35 spagnolo si muovono sulla parità.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti soprattutto su Mps (+1,17%), Amplifon (+1%) e Banco Bpm (+0,79%).
Al contrario, vendite su Cnh Industrial (-0,9%), Stellantis (-0,9%) e Unicredit (-0,46%)
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane poco mosso a quota 174 punti base, con il decennale italiano in leggero calo al 4,37%.
Negli Stati Uniti, il Treasury decennale (Tnx) si trova a quota 4,47%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro si mantiene sopra la soglia di 1,09 mentre il dollaro/yen scambia in area 149. Tra le materie prime, continua la debolezza del petrolio, con il Brent che si mantiene in area 80 dollari al barile, in attesa del vertice dell’Opec+, che si terrà il 30 novembre.
Sul trend del petrolio ha pesato anche il forte aumento delle scorte settimanali americane (+8 milioni di barili).
Sale invece l’oro che torna sopra a quota psicologica dei 2.000 (2.011) dollari l’oncia.
Gli appuntamenti da monitorare della settimana
Questa settimana ci saranno diversi ed importanti dati macro ma l’attenzione del mercato sarà focalizzata in particolar modo sui dati sull’inflazione dell’Eurozona, che giovedì è attesa continuare il trend di rallentamento.
Negli Stati Uniti i dati principali saranno la fiducia dei consumatori di martedì, rilevante per capire il sentiment delle famiglie ed i possibili riflessi sui consumi e l’ISM Manifatturiero, che venerdì è atteso in lieve miglioramento anche se ancora in area di contrazione.
Negli Stati Uniti sono in programma le emissioni sui treasury a 2-5-7 anni per un ammontare complessivo di 148 miliardi di dollari.
Da seguire anche i dati settimanali sulle richieste di sussidi, alla luce del forte calo registrato questa settimana che ha alleviato i timori di un indebolimento del mercato del lavoro.
In Cina, giovedì saranno pubblicati i PMI nazionali manifatturiero e servizi.
Occhi puntati anche sulla riunione OPEC+, che era stata rinviata al 30 novembre a causa dei contrasti interni tra i produttori circa l’entità dei tagli alla produzione nel 2024. In caso di sorprese “L’esito di questa riunione potrebbe avere ripercussioni importanti sul petrolio (e a cascata anche su altre asset class dato che il suo andamento può influenzare le aspettative di inflazione)”, segnalano gli analisti di MPS.
Sul delicato e seguito fronte delle banche centrali, oggi (alle 15:00) la Presidente BCE Lagarde testimonierà al Parlamento europeo ed è attesa confermare la linea “data dependent” dell’istituto. Inoltre, venerdì è previsto anche un discorso del Governatore della Fed, Powell.