Apertura Borse oggi, 21 settembre 2023: Europa colpita dalle vendite dopo la Fed
Partenza in territorio negativo per i principale listini europei all’indomani della riunione della Federal Reserve.
Ieri chiusura all’insegna della debolezza a Wall Street con il Dow Jones in calo dello 0,2%, mentre S&P500 e Nasdaq cedono rispettivamente lo 0,9% e l’1,5%.
Panoramica sull’apertura delle Borse del 21 settembre 2023
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 avvia le contrattazioni in ribasso dello 0,8%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib, dopo pochi minuti di contrattazione, segna un calo dello 0,6% cercando di conservare i 29.000 punti.
In rosso anche il Dax tedesco (-0,7%), il Cac40 francese (-0,9%) e l’Ibex35 spagnolo (-0,6%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolar su UniCredit (+0,9%), Pirelli (+0,5%) e Bper Banca (+0,1%).
Al contrario, tra i titoli peggiori troviamo Tenaris (-1,7%), Cnh Industrial (-1,7%) e Moncler (-1,3%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Nel comparto obbligazionario lo spread Btp-Bund si attesta a 176 punti base, con il decennale italiano al 4,5%.
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Forex e Commodity
Tra le materie prime si smorza ulteriormente il rally del petrolio, con il Brent che scende sotto i 93 dollari al barile. Sul Forex, l’euro/dollaro arretra ancora a 1,064.
L’esito della riunione della Fed
La banca centrale americana ha mantenuto i tassi invariati ma al tempo stesso le nuove proiezioni indicano che la maggior parte dei funzionari è favorevole ad un nuovo rialzo entro fine anno. Inoltre, è previsto un allentamento minore rispetto alle precedenti stime, con un valore atteso per il costo del denaro a fine 2024 mediamente pari al 5,1%, rispetto al 4,6% delle proiezioni di giugno.
Un segnale che la Fed intende mantenere a lungo i tassi su livelli restrittivi per continuare a contrastare l’inflazione, anche a causa della solidità del mercato del lavoro.
I prossimi meeting delle banche centrali
Oggi l’attenzione si sposta sulla riunione della Bank of England e sui dati americani relativi alle richieste di sussidi di disoccupazione e vendite di abitazioni esistenti. Domani, invece, toccherà alla Bank of Japan.