Notizie Notizie Italia Anche Consob dice no a stop Piazza Affari: “provocherebbe problemi di mercato di non facile soluzione”  

Anche Consob dice no a stop Piazza Affari: “provocherebbe problemi di mercato di non facile soluzione”  

9 Marzo 2020 15:55

 

Giornata nera per le Borse mondiali, Piazza Affari compresa. L’indice Ftse Mib continua a perdere terreno, con ribassi di quasi il 10 per cento. Forti cali (la maggior parte a doppia cifra) per tutti i titoli del listino principale. A mandare a tappeto i listini la paura per il propagarsi del coronavirus nel mondo, ma anche il crollo verticale delle quotazioni del petrolio dopo il nulla di fatto del vertice Opec+ della scorsa settimana. In questo scenario continua a tenere banco il dibattito relativo alla chiusura temporanea di Piazza Affari. La richiesta di stoppare le contrattazioni alla luce dell’emergenza coronavirus era arrivata ieri da alcuni esponenti politici quali Matteo Renzi (Italia Viva) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia).

Sul tema si è espressa anche Consob che in una nota ufficiale scrive: “La sospensione di tutte le contrattazioni di Borsa sarebbe una decisione che spegnerebbe l’indicatore di prezzo senza rimuovere le cause, generando problemi di mercato di non facile soluzione nell’immediato futuro“.

L’autorità che vigila sulle società di gestione dei mercati regolamentati sottolinea che “non ha evidenza che gli andamenti della Borsa italiana siano riflesso di attacchi speculativi, salvo che non si voglia attribuire a questo termine la reazione degli operatori alle incertezze sul futuro generate dagli effetti del coronavirus sull’economia”. “Questi effetti non sono correggibili con decisioni restrittive di Borsa, soprattutto se queste avvenissero in modo indipendente dai paesi membri dell’Unione Europea che sono investiti dagli stessi problemi che colpiscono l’Italia”, aggiunge la nota.

La Consob ritiene che la temporanea sospensione delle contrattazioni di singole azioni, intesa come pausa di riflessione imposta, già operante quando la caduta dei prezzi è in prossimità dei parametri previsti dai trading halt, introdotti per le sedi di negoziazione da Mifid II, stia ben funzionando, pur nei limiti di efficacia dello strumento e tenuto conto del contesto di mercato sfavorevole a livello di andamento delle Borse nel mondo. In ogni caso l’adozione del divieto unilaterale di short selling è valutata, secondo il Regolamento europeo (Regolamento UE 236/2012), se la caduta dei corsi supera mediamente il 10% e in presenza degli altri presupposti.

Mef: fiducia nell’operato della Consob, monitoriamo la situazione

“La Consob ha chiarito le motivazioni alla base della necessità di mantenere l’operatività dei mercati azionari, evidenziando i rischi che una tale decisione invece comporterebbe. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ribadisce la fiducia nell’operato e nelle scelte della Commissione e continua a monitorare con attenzione l’evolversi della situazione”. Questo il commento del Mef.

La posizione di Borsa Italiana

Intanto in una nota ufficiale diffusa ieri Borsa Italiana ha spiegato che l’attività non si fermerà nonostante l’ultimo decreto del governo approvato nel fine settimana per contenere il contagio da coronavirus. La società che gestisce Piazza Affari spiega di disporre di solidi presidi di continuità aziendale per garantire la sicurezza e la gestione ordinata delle proprie attività e delle operazioni di mercato e ha implementato una serie di policy per la protezione dei propri clienti e dipendenti, e per contribuire alla limitazione della diffusione del coronavirus. Il Gruppo Borsa Italiana è comunque in stretto contatto con le autorità di regolamentazione per monitorare da vicino lo sviluppo dell’epidemia.

Le parole di Della Valle 

Settimana scorsa, ancora prima che entrasse in vigore il nuovo decreeto del governo, Diego Della Valle, a.d. di Tod’s, aveva avanzato l’ipotesi di chiudere le Borse. “In un momento come questo perché non si è pensato di chiudere le Borse per un certo periodo, onde bloccare quelli che sono stati degli sperperi di centinaia di migliaia di miliardi? Le aziende sono le stesse di dieci giorni fa, quindi bloccare le borse avrebbe significato dare respiro al sistema, verificare ciò che succedeva e poi riaprire le borse quando il mercato fosse diventato stabile. Non vorrei che dietro a queste cose ci fossero dietro magari un po’ di furbetti che vogliono che la borsa nell’arco di due giorni cresca, salga e scenda, per fare un po’ gli affari loro”, ha dichiarato Della Valle, ospite di Giovanni Floris.