Notizie Notizie Italia Analisi indici: S&P 500 candidato a essere ancora il più efficiente. Attenzione all’home bias

Analisi indici: S&P 500 candidato a essere ancora il più efficiente. Attenzione all’home bias

21 Gennaio 2020 10:19

Chiuso il 2019 come un dei migliori anni borsistici di sempre per gli indici internazionali (il migliore per il Ftse Mib dal 1998) dobbiamo chiederci che cosa possiamo aspettarci per il 2020. In questo articolo evidenziamo quali sono stati gli indici più efficienti nel lungo periodo e dunque i candidati più affidabili anche in ottica prospettica.

La tabella seguente ci può aiutare proprio in questa direzione. Abbiamo infatti analizzato le performance di lungo corso dei cinque listini azionari principali, per vedere quale sia quello più efficiente. I cinque indici analizzati sono: Ftse Mib, Euro Stoxx 50, Dax non Total Return, S&P 500 e Nasdaq 100.

Il risultato dell’analisi dell’Ufficio Studi Fol dimostra, ancora una volta, una cosa sola. La maggiore efficienza degli indici americani e l’errore, da un punto di vista razionale e statistico, rappresentato dall’home bias, ovvero dall’insistere nell’investire buona parte del proprio portafoglio nell’indice domestico: il Ftse Mib. Le due tabelle seguenti chiariranno, se qualcuno non ne fosse convinto, quanto detto e non lasceranno alcun dubbio.

Già da una prima analisi è evidente che il Nasdaq 100 domina indiscusso in termini di performance media. La tabella successiva facilità la lettura mostrando i dati aggregati.

Come dicevamo, il miglior indice nei 32 anni analizzati è, senza ombra di dubbio, il Nasdaq 100 con ben 26 anni al rialzo (81%) e solo 6 al ribasso (19%). Non stupisce che 3 di 6 anni negativi siano stati dovuti alla bolla dot.com scoppiata nel 2000. È anche l’indice con le migliori performance medie annue, pari a circa il 18%, staccando di molto tutti gli altri indici analizzati. Da dire però che, quando l’indice dei tecnologici USA corregge, lo fa con più forza degli altri indici, lasciando sul terreno mediamente circa il 27%. Secondo in classifica l’S&P 500 con una performance media annua quasi del 10% e una percentuale di anni al rialzo del 75%. L’S&P 500 risulta essere, dei 5 indici analizzati, quello che mediamente perde meno negli anni negativi, pur non essendo quello più performante in quelli positivi.

Si difendono gli indici Europei Euro Stoxx 50 e Dax nn TR. Forse l’Euro Stoxx 50 dimostra un po’ più di efficienza avendo una percentuale di anni chiusi positivamente superiore (72%) e una performance media poco differente da quella del Dax (entrambi circa del 8%). E il Ftse Mib? La tabella parla chiaro. Il listino tricolore è il peggiore dei 5 indici analizzati: il più inefficiente. Che cosa significa? Che in 22 anni di storia presenta una performance media annua del 2,4% con quasi il 40% degli anni orientato al ribasso. E quando scende, il Ftse Mib lo fa bene, lasciando sul terreno mediamente oltre il 20%. Anche analizzando tutti e 5 gli indici a 22 anni, quindi pareggiando il numero di anni dell’analisi, la situazione non cambia. Infatti, la performance media del Nasdaq 100 è del 16%, dell’S&P 500 è del 7,2%, del Dax è del 5,3% e dell’Euro Stoxx 50 è del 4,2%. Gli anni negativi sono 8 per il Ftse Mib, contro i 7 di Euro Stoxx 50, Dax ed S&P 500 e 5 del Nasdaq 100.