Amazon Prime: la batosta agli abbonati in Italia, e non solo. Rincari abbonamenti fino a +43% , mentre arriva lo shock Wal-Mart
Brutta sorpresa in Italia (ma non solo) per chi è abbonato ad Amazon Prime, il servizio a pagamento del colosso americano dell’e-commerce Amazon.
L’inflazione morde ed erode la fiducia verso il futuro, in un contesto in cui la guerra tra Russia e Ucraina continua, con effetti tanto destabilizzanti quanto incerti sui fondamentali dell’economia mondiale. E così la Big Tech fondata da Jeff Bezos corre ai ripari, facendo trovare ai clienti italiani di Amazon Prime, al loro risveglio, una bella letterina.
La missiva porta la data di 26 luglio, ed è stata diffusa alle 2.06 ora italiana.
Va detto che il trauma dell’inflazione sta colpendo tutto il settore retail. Tanto che nelle ultime ore è arrivato anche lo shock Wal-Mart, altro titano Usa del mondo delle vendite al dettaglio:
Il colosso retailer americano Wal-Mart ha annunciato di aver tagliato la guidance sugli utili del secondo trimestre e dell’intero anno 2022, a causa delle conseguenze negative dell’inflazione, che sta inducendo i consumatori a spendere più per i beni di necessità come quelli alimentari che per altri prodotti come abbigliamento ed elettronica.
Tale transizione nella scelta dei beni da acquistare si è tradotta in un aumento delle scorte, fattore che ha costretto Wal-Mart a svalutare in modo significativo gli oggetti che i clienti, al momento, non stanno acquistando.
L’annuncio di Wal-Mart ha avuto conseguenze immediate sul titolo, che è scivolato fino a quasi -10% nelle contrattazioni afterhours di Wall Street, mettendo sotto pressione anche i titoli di altri retailer, come Target e il gigante dell’e-commerce Amazon.
Wal-Mart prevede ora per il secondo trimestre e per l’intero anno un utile per azione rispettivamente in calo tra l’8% e il 9% e tra l’11% e il 13%. In precedenza aveva dichiarato di stimare un trend dell’eps tra il piatto e il lieve rialzo per il secondo trimestre e una flessione dell’1% per l’intero anno.
Batosta sull’Italia, boom prezzi abbonamenti Amazon Prime
Il titolo della lettera che Amazon ha scritto agli abbonati italiani al suo servizio Amazon Prime è il seguente:
“Un cambiamento importante al tuo abbonamento Amazon Prime”.
Questo il contenuto della lettera:
“Gentile cliente Prime, Grazie per essere iscritto ad Amazon Prime. Ti contattiamo per informarti di una modifica futura al prezzo del tuo abbonamento.
“A partire dal 15 settembre 2022, il prezzo dell’abbonamento Prime mensile aumenterà da 3,99€ a 4,99€ al mese e il prezzo dell’abbonamento Prime annuale aumenterà da 36,00€ a 49,90€ all’anno. La nuova tariffa si applicherà ai rinnovi a partire dal 15 settembre 2022 incluso. Puoi verificare la tua prossima data di rinnovo, modificare o cancellare il tuo abbonamento visitando il tuo account”.
“Questa modifica è realizzata sulla base di, e in conformità con, la Clausola 5 dei Termini e Condizioni Amazon Prime. Le ragioni di questa modifica sono relative a un aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all’inflazione, che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia e si basano su circostanze esterne, fuori dal nostro controllo. Continuiamo ad impegnarci per migliorare il servizio di Amazon Prime per i nostri clienti. È la prima volta che modifichiamo il prezzo di Prime in Italia dal 2018. Nel frattempo, abbiamo ampliato la selezione di prodotti disponibili con consegna Prime veloce illimitata, senza costi aggiuntivi; abbiamo attivato e migliorato la consegna di generi alimentari con Amazon Fresh; e abbiamo aggiunto sempre più intrattenimento digitale di qualità, come serie TV, film, musica, giochi e libri. In particolare, Prime Video ha ampliato la raccolta di serie e film Amazon Originals e ha attivato l’accesso allo sport dal vivo, come la UEFA Champions League. Cordiali saluti, Il tuo team Amazon Prime”
Amazon Prime: rincari non solo in Italia, fino a +43% in Europa
La doccia fredda è innegabile: gli abbonamenti di Amazon Prime costeranno a partire dal 15 settembre $49,90 euro (la trovata indiscutibile del prezzo psicologico), rispetto ai 36 euro precedenti: un rincaro del 38% che, in altri casi dell’Europa, come Francia e Spagna, arriva a essere fino a +43%, stando a quanto riporta un articolo di Reuters.
In Germania, il secondo mercato più grande per Amazon dopo quello degli Stati Uniti, l’abbonamento costerà il 30% in più a 89,90 euro, mentre nel terzo mercato del gigante, il Regno Unito, i costi saliranno del 20% a 95 sterline.
I nuovi costi degli abbonamenti saranno operativi sia per chi rinnoverà l’abbonamento che per chi vorrà abbonarsi al servizio.
Come nel caso dell’Italia, Amazon ha citato l’inflazione alla base della decisione di alzare i prezzi degli abbonamenti ad Amazon Prime.
Nelle missive inviate il riferimento è “all’aumento dell’inflazione e dei costi operativi”.
Per indorare la pillola, Amazon ha promesso allo stesso tempo consegne più veloci e un aumento dei contenuti offerti:
“Continueremo ad assicurare il valore eccezionale che Prime offre ai suoi clienti”.
A questo punto, sale ancora di più la trepidazione per la trimestrale che la Big Tech diffonderà giovedì, dopodomani 28 luglio.
In media, riporta Reuiters, gli analisti prevedono un utile netto di 1,38 miliardi di dollari.
I risultati del primo trimestre di Amazon, vale la pena di ricordare, non sono stati positivi. Le cose sono decisamente cambiate dal 2020, anno peggiore della pandemia Covid-19 (l’allarme è suonato in tutto il mondo, per la precisione, nel marzo del 2020).
C’è da dire che Amazon nel primo trimestre di quest’anno ha pagato anche la scommessa Rivian.
In particolare il gigante dell’e-commerce ha riportato una perdita di $7,6 miliardi legata ai suoi investimenti nel produttore di auto elettriche Rivian, che si è tradotta in una perdita netta di 3,8 miliardi.
Sempre nel primo trimestre l’eps si è attestato a $7,38 per azione su base adjusted, peggio degli $8,36 attesi dal consensus di Refinitiv; il fatturato è stato pari a $116,44 miliardi, contro i $116,3 miliardi attesi. Il caso Rivian ha visto protagonista anche il il colosso dell’auto Ford .
Vale la pena di ricordare allo stesso tempo uno dei tanti comunicati di Amazon: quello diffuso il 14 luglio scorso, con cui il gruppo di e-commerce ha annunciato che “il Prime Day 2022 è stato il più grande Prime Day di sempre a livello globale .
In particolare, si legge nel comunicato:
“I clienti Amazon Prime hanno acquistato più di 300 milioni di prodotti in tutto il mondo durante il Prime Day 2022, rendendo l’evento di quest’anno il più grande Prime Day nella storia di Amazon. Inoltre, più acquisti significano più risparmi: i clienti Amazon Prime hanno risparmiato 1.7 miliardi di dollari in tutto il mondo, più di qualsiasi Prime Day precedente. Il Prime Day 2022 è stato anche il migliore di sempre per i partner di vendita di Amazon, la maggior parte dei quali sono piccole e medie imprese. Per queste aziende le vendite sono aumentate più di quelle dell’attività di vendita al dettaglio di Amazon.it. I clienti hanno speso più di 3 miliardi di dollari su oltre 100 milioni di prodotti delle piccole e medie imprese durante le tre settimane prima di Prime Day”.
Così l’associazione dei consumatori Codacons reagisce all’aumento dei prezzi degli abbonamenti ad Amazon Prime:
“L’inflazione si abbatte anche sull’e-commerce, con Amazon che ha comunicato oggi ai propri clienti rincari per il servizio ‘Prime’ il cui abbonamento, a partire dal 15 settembre 2022, salirà da 3,99 euro a 4,99 al mese, mentre la tariffa annuale passerà da 36 euro a 49,90. Lo denuncia il Codacons, che ha deciso di rivolgersi direttamente all’azienda chiedendo un incontro urgente. A fronte di una inflazione all’8% Amazon ha deciso unilateralmente di aumentare i costi dell’abbonamento annuale addirittura del +38,6%, oltre 4 volte il tasso di crescita dei prezzi al dettaglio, mentre il costo della tariffa mensile sale del 25% – spiega il Codacons – Rincari abnormi che pongono gli utenti in una posizione di evidente svantaggio, e sui quali la società deve fare dietrofront. In tal senso il Codacons ha deciso di presentare una istanza ad Amazon in cui si chiede un incontro urgente volto a rivedere la propria policy tariffaria e collaborare con i consumatori per impedire aumenti eccessivi dei costi degli abbonamenti in un momento in cui gli utenti sono già colpiti dagli aumenti delle bollette e dei prezzi al dettaglio – conclude l’associazione”.