Amazon, Apple, Google: come stanno le Big Tech Usa
Le trimestrali delle grandi Big Tech Usa Amazon, Apple e Alphabet (la holding a cui fa capo Google) deludono i mercati.
Non si ripete così a Wall Street la sbornia di buy che ha investito nella sessione di ieri Meta ex Facebook dopo la pubblicazione dei conti.
Diversi i fattori che hanno pesato sul trio. La fiammata dell’inflazione a livello globale, in generale, ha frenato la propensione a fare shopping di diversi consumatori.
Amazon è riuscita a battere le stime sul fatturato, ma ha assistito a un capitombolo su base annua dell’utile per azione, presentando tra l’altro ai mercati una guidance che non ha convinto.
Di seguito le trimestrali delle tre Big Tech Usa quotate sul Nasdaq.
Apple: i guai della Cina frenano le vendite di iPhone
Apple ha annunciato una trimestrale che ha deluso le attese degli analisti su diversi fronti, e che ha visto utili e vendite in calo su base annua.
- L’eps del colosso guidato dal ceo Tim Cook si è attestato nel quarto trimestre del 2022 a $1,88, al di sotto degli $1,94 per azione attesi dal consensus e in calo del 10,9% su base annua.
- Il fatturato è ammontato a $117,15 miliardi, livello inferiore rispetto ai $121,10 miliardi previsti, in flessione del 5,49% su base annua.
- Il fatturato legato alle vendite degli iPhone è stato pari a $65,78 miliardi, rispetto ai $68,29 miliardi attesi e in calo dell’8,17% su base annua.
- Il fatturato dell’unità Mac è stato pari a $7,74 miliardi, contro i $9,63 miliardi attesi e in flessione del 28,66% su base annua.
- Il fatturato della divisione di iPad è ammontato a $9,4 miliardi, peggio dei $7,76 miliardi attesi, in rialzo del 29,66% su base annua.
- Il fatturato relativo ad altri prodotti di Apple si è attestato a $13,48 miliardi, contro i $15,23 miliardi attesi, in flessione dell’ 8,3% su base annua.
Nelle contrattazioni afterhours di Wall Street, il titolo Apple riporta un calo superiore al 3%.
Tre i fattori che secondo il ceo Tim Cook hanno inciso negativamente sui risultati:
- La forza del dollaro
- i problemi che hanno colpito la produzione in Cina, in particolare degli iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max
- il contesto economico globale
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Alphabet-Google: YouTube paga competizione TikTok
Alphabet, la holding a cui fa capo Google, ha annunciato utili e un fatturato relativi al quarto trimestre del 2022 al di sotto delle stime del consensus.
Il titolo cede il 4,6% nelle contrattazioni afterhours di Wall Street, azzerando parte del rally pari a +7,28% che aveva incassato durante la sessione.
- L’utile per azione del quarto trimestre è stato pari a $1,05, inferiore agli $1,18 attesi dagli analisti interpellati da Refinitiv.
- Il fatturato è ammontato a $76,05 miliardi, lievemente al di sotto dei $76,53 miliardi attesi.
- Le entrate pubblicitarie di YouTube sono ammontate a $7,96 miliardi, contro gli $8,25 miliardi attesi, stando alle stime di StreetAccount.
- Il fatturato di Google Cloud è stato pari a $7,32 miliardi, al di sotto dei $7,43 miliardi previsti.
- I costi di acquisizione del traffico sono ammontati a $12,93 miliardi, meglio dei $13,32 miliardi attesi dal consensus.
Alphabet ha reso noto tra l’altro che i conti del primo trimestre del 2023 saranno impattati da un onere compreso tra 1,9 e 2,3 miliardi di dollari, legato ai licenziamenti di 12.000 dipendenti annunciati.
Il colosso prevede anche costi di $550 milioni legati all’intenzione di ridurre gli spazi dedicati ai suoi uffici nel corso del primo trimestre e ha avvertito che è possibile, andando in avanti, che si presentino altri oneri.
Riguardo a YouTube, le entrate pubblicitarie sono scese dell’8% su base annua rispetto agli $8,63 miliardi del quarto trimestre del 2021. Oltre ad assistere al calo generale delle spese pubblicitarie da parte delle aziende, YouTube sta facendo fronte anche alla competizione dei video brevi di TikTok.
Il ceo Sundar Pichai di Alphabet ha reso noto nella conference call con gli analisti che i video shorts di YouTube hanno avuto 50 miliardi di visualizzazioni in media al giorno.
Amazon: crescita fatturato a minimi record da sbarco in Borsa
Amazon ha annunciato una trimestrale che ha messo in evidenza un utile per azione di 3 centesimi e un fatturato di $149,2 miliardi nell’ultimo trimestre del 2022, meglio dei $145,2 miliardi attesi, secondo gli analisti interpellati da Refinitiv.
Non è chiaro se l’eps di 3 centesimi possa essere rapportato ai 18 centesimi per azione attesi dal consensus.
Il colosso americano dell’e-commerce ha annunciato una guidance poco convincente, da cui è emersa, per il primo trimestre del 2023, la stima di un giro d’affari compreso tra $121 miliardi e $126 miliardi, in crescita su base annua tra il 4% e l’8%, rispetto ai $125,1 miliardi attesi dagli analisti.
Il titolo arretra del 5% nelle contrattazioni afterhours di Wall Street, scontando i dati sul fatturato dell’intero 2022, che hanno indicato un tasso di crescita del 9%, il più basso da quando Amazon è sbarcata in Borsa:
in un contesto di inflazione e di rialzi dei tassi continui da parte della Fed, i consumatori hanno preferito tener ben stretto il portafoglio.
Non per niente il fatturato della divisione di negozi online è sceso del 2% su base annua. Il gigante fondato da Jeff Bezos ha scontato anche la fine del periodo più buio della pandemia Covid-19: nel 2020, costretti a rimanere a casa a causa dei lockdown imposti, diversi consumatori si erano ritrovati a fare shopping quasi esclusivamente online.
Con il reopening delle economie, molti hanno preferito a tornare a fare acquisti direttamente nei punti vendita dei negozi.
Così il ceo Andy Jassy nel commentare i conti di Amazon:
“Stiamo lavorando davvero duramente per snellire i nostri costi e per fare in modo allo stesso tempo di non rinunciare ai nostri investimenti strategici di lungo termine che, riteniamo, cambierebbero in modo significativo il ventaglio di esperienze dei consumatori, cambiando Amazon nel lungo periodo. Nel breve termine, facciamo fronte a una economia incerta, ma rimaniamo piuttosto ottimisti sulle opportunità di lungo termine di Amazon”.
Focus anche sul business cloud di Amazon -Amazon Web Services —, il cui ritmo di crescita è rallentato nel corso del quarto trimestre del 2022, riflettendo l’indebolimento degli investimenti aziendali.
La crescita è stata di appena il 20%, inferiore al +27,5% del terzo trimestre del 2022.
Detto questo, le entrate pubblicitarie di Amazon sono volate del 19% su base annua (del 23% escludendo l’impatto dei rapporti di cambio), battendo le entrate di altre Big Tech come Google, Facebook e Snap.
Amazon sta emergendo decisamente come una delle società leader nella pubblicità digitale, grazie alla sua strategia, che permette ai marchi e ai rivenditori di attingere a diversi metodi di pagamento per promuovere i loro prodotti sul sito e sulle APP del gruppo.
Amazon si è confermata l’altra Big Tech costretta ad annunciare maxi licenziamenti, aggiungendo tra l’altro di essere pronta anche ad altri tagli nel 2023.