Alitalia: Lufthansa non più in pole position. A sorpresa spunta l’asse Cerberus-easyJet
Il fondo americano Cerberus contro la compagnia tedesca Lufthansa per la conquista di Alitalia. Cerberus affila le armi ed è pronta a incontrare i commissari straordinari del vettore italiano martedì prossimo, a Roma, per presentare il suo piano.
Un piano sempre più definito, che viene riportato da Il Sole 24 Ore. Il colosso del private equity sta cercando infatti in queste ore un’alleanza con la compagnia aerea britannica easyJet, che figura tra gli interessati a rilevare Alitalia.
Un asse Cerberus-easyJet, dunque, per impedire che Alitalia finisca nelle mani di Lufthansa.
L’obiettivo è quello di creare una holding, che sarebbe controllata dal colosso newyorchese del private equity, ma in cui entrerebbero anche lo Stato, attraverso la CDP (Cassa depositi e prestiti), e i sindacati dei piloti e del personale di terra e di volo.
Così ha confermato a Il Sole 24 Ore Jason Ghassemi, chief communications officer di Cerberus: “Siamo fortemente interessati ad investire in Alitalia. Vogliamo lavorare con tutti i rappresentanti con un investimento di lungo periodo”.
La portavoce ha aggiunto di “apprezzare il supporto costruttivo ricevuto da numerosi rappresentanti italiani che hanno condiviso i nostri obiettivi”
E’ sempre più probabile, dunque, che Lufthansa si trovi costretta ad alzare la posta, come chiesto tra l’altro dal ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, che ha affermato che la sua offerta deve essere “migliorata”.
Calenda ha aggiunto che “su Alitalia quello che mi importa è che gli che italiani abbiano collegamenti più efficienti possibili e si mettano meno soldi possibili”. Insomma, la situazione “non deve ricadere sulle spalle degli italiani”.
Lufthansa, che ha rilevato la rivale Air Berlin, non sarebbe così più necessariamente in pole position per rilevare Alitalia, ora che si profila lo scenario di un asse Cerberus-easyJet: tra l’altro, nelle trattative con i commissari, sono emerse già tensioni sui tagli che il vettore tedesco vorrebbe avviare.
Lufthansa non sarebbe interessata infatti ai 3.100 dipendenti dei servizi a terra, mentre sul settore volo, che comprende 8100 dipendenti, punterebbe a 2.000 esuberi, che andrebbero a colpire soprattutto il reparto amministrativo e dell’IT.