Al via stagione utili banche Usa con JP Morgan, Citigroup e Wells Fargo. Assist da calo tasse e crescita depositi e prestiti
Titoli bancari sotto i riflettori a Wall Street dopo che alcuni tra i principali colossi del settore hanno riportato i risultati di bilancio relativi al terzo trimestre dell’anno. Si è trattato di JP Morgan, Citigroup e Wells Fargo.
JP Morgan, il gigante capitanato da Jamie Dimon, banca numero uno degli Stati Uniti per valore degli asset, ha comunicato di aver concluso il trimestre con un fatturato in crescita del 5% a $27,8 miliardi, meglio dei $27,5 miliardi attesi dal consensus. L’utile per azione è balzato del 33% a $2,34, facendo meglio dei $2,25 attesi.
La banca è riuscita a fare meglio delle attese grazie ai risultati della divisione di retail banking, che sono riusciti a compensare la debolezza della divisione di trading dei bond.
Di fatto, i profitti della principale divisione di JP Morgan, quella di consumer banking, sono balzati del 60% a $4,09 miliardi, beneficiando sia della crescita dei depositi che dell’aumento dei tassi di interesse.
Entrambi i fattori hanno sostenuto il margine di interesse netto, salito di 5 punti base rispetto al trimestre precedente, a 2,51 punti percentuali. Il trend è stato migliore delle previsioni di un valore pari a 2,50 punti percentuali.
Forte il calo degli accantonamenti per le perdite legate ai crediti erogati, scesi a $948 milioni, rispetto agli $1,5 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, e gli 1,46 miliardi attesi.
JP Morgan ha comunicato l’outlook relativo ai prestiti core, attesi in crescita del 6-7% per il 2018, così come era emerso dalla guidance dello scorso aprile. Riguardo alla divisione del reddito fisso, le cose sono andate meno bene: qui il giro d’affari è sceso del 10%, a $2,96 miliardi, peggio delle attese.
Così l’AD Jamie Dimon di JPM, ottimista ma più cauto riguardo allo scenario mondiale: “Gli Stati Uniti e l’economia globale continuano a mostrarsi solidi, nonostante le maggiori incertezze economiche e geopolitiche, che potrebbero produrre in futuro effetti negativi sull’economia”.
Migliori delle attese anche i risultati del colosso bancario Usa Citigroup, che ha visto l’utile per azione crescere a $1,73 nel terzo trimestre, meglio dell’$1,69 stimato dagli analisti.
A fare peggio del consensus, invece, il fatturato, che si è attestato a $18,389 miliardi rispetto ai $18,501 stimati. Il colosso bancario ha beneficiato del calo delle tasse, che sono scese al 24% nel terzo trimestre rispetto al 31% dello stesso periodo del 2017.
Tale fattore ha permesso agli utili di salire del 21,8% su base annua. In linea con le attese il margine di interesse netto, pari al 2,7%. L’AD Michael Corbat ha reso noto che i risultati hanno ricevuto un assist anche dalla crescita dei prestiti (pari a +3%), e dal rialzo dei depositi (+4%).
Riguardo a Wells Fargo, la banca ha assistito nel terzo trimestre a una crescita degli utili a $6 miliardi, o $1,13 per azione, lievemente peggio degli $1,17 per azione attesi dal consensus. Rispetto al terzo trimestre del 2017, i profitti sono balzati comunque del 32%. Su anche il fatturato, salito dai $21,8 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno ai $21,9 miliardi.
La banca ha annunciato a settembre, un taglio della forza lavoro del 5-10% nei prossimi tre anni, nell’ambito di un vasto piano di ristrutturazione.
Quelli di oggi sono i primi risultati di bilancio comunicati dalle principali banche Usa. La stagione degli utili del settore bancario-finanziario Usa entrerà nel vivo la prossima settimana, con la pubblicazione dei bilanci di Bank of America (lunedì 15) BlackRock, Goldman Sachs, Morgan Stanley (martedì 16), American Express (giovedì 18).