Notizie Indici e quotazioni Al via riunione Vienna paesi Opec e non. L’alert: ‘se deluderanno tonfo prezzi petrolio fino a $30’

Al via riunione Vienna paesi Opec e non. L’alert: ‘se deluderanno tonfo prezzi petrolio fino a $30’

5 Marzo 2020 11:04

Prende il via oggi a Vienna la riunione tra i paesi Opec e non Opec, per decidere il da farsi riguardo all’offerta di petrolio. La giornata di oggi vedrà riunirsi, per la precisione, gli esponenti del cartello Opec. Domani il meeting vedrà protagonista l’alleanza OPEC+ che include anche paesi non Opec, Russia in primis.

I principali esportatori di petrolio a livello mondiale si riuniscono in un momento particolarmente delicato per l’economia, alle prese con l’emergenza coronavirus.

L’Opec stessa ha presentato in occasione della riunione di Vienna una lista di cose da fare e non fare per prevenire i contagi del virus.

Tra le cose da non fare, stringersi la mano, abbracciarsi o baciarsi ed evitare contatto con qualsiasi persona stia tossendo. Il mercato del petrolio spera su tagli aggiuntivi all’offerta; e anche gli analisti, così sembra, prevedono una mossa del genere.

SE OPEC + DELUDE RISCHIO TONFO PREZZI PETROLIO A $30 AL BARILE

Ma di quanto saranno i tagli? Il rischio è che la riduzione dell’offerta non venga considerata sufficiente a risollevare le quotazioni del petrolio, provocando di conseguenza un importante sell off. Amrita Sen, co-fondatrice e responsabile analista dei mercati petroliferi di Energy Aspects, così ha detto alla Cnbc:

“Il nostro scenario di base è che (l’Opec+) riuscirà a trovare un accordo su un taglio di 1 milione di barili al giorno. Ma con la Russia le cose sono sempre difficili, e così è anche ora”.

Sen ha detto di essere sicura al 100% che il mercato sarà travolto dai sell off se i paesi Opec e non Opec annunceranno un taglio alla produzione inferiore alle attese.

“Abbiamo visto già il Brent capitolare a 50 dollari (al barile) la scorsa settimana e credo che i mercati si aspettino un’azione da parte dell’Opec. Direi che un taglio da un milione di barili al giorno sia stato probabilmente già scontato. Qualsiasi cifra inferiore, e ci sarà il sell-off“.

Un sell off tanto sostenuto che, secondo Sen, le quotazioni del petrolio potrebbero crollare addirittura a 30 dollari al barile.

Oggi, le quotazioni del petrolio sono in rialzo di oltre l’1%, con quelle del Brent che sono salite fino a $51,80 al barile, e quelle del WTI che sono balzate a $47,33 al barile.

Si apprende che l’Arabia Saudita chiede ulteriori tagli di 1-1,5 milioni di barili al giorno per il secondo trimestre, mantenendo in vigore i tagli esistenti, pari a 2,1 milioni di barili al giorno, fino alla fine del 2020.

Secondo alcune fonti la Russia avrebbe proposto invece di mantenere operativi i tagli esistenti fino alla fine del secondo trimestre.

Dal canto loro, l’industria degli hedge fund sta scommettendo al ribasso sui prezzi del settore energia in generale.

Dai dati della società di ricerca S3 Partners emerge intanto che, dall’inizio di febbraio, gli short seller hanno aggiunto più di $460 milioni alle loro posizioni short interest, portando le scommesse al ribasso a triplicarsi dall’inizio dell’anno. 

Per avere un’idea di quanto il sentiment degli investitori sia diventato negativo nei confronti del comparto, basta guardare al benchmark favorito, rappresentato dall’Energy Select Sector SPDR Fund (XLE). Il fondo è in calo del 24% dall’inizio dell’anno, a fronte del -7% sofferto dallo S&P 500.

L’XLE è stato inoltre positivo a mala pena negli ultimi dieci anni. Tanto che Bank of America fa notare come il settore energetico abbia sottoperformato il mercato al margine più alto in quasi 80 anni.