Aim Italia: Ir Top rivede al rialzo stima impatto Pir a 3,3 mld di euro. Obiettivo 50 Ipo entro il 2018
A distanza di qualche giorno dal debutto di Finlogic sull‘Aim Italia (che ora conta 80 società quotate), Borsa Italiana potrebbe presto spalancare le porte di Palazzo Mezzanotte a nuove matricole. L’obiettivo è raggiungere almeno 50 nuove IPO entro il 2018. Questa la previsione di Anna Lambiase, amministratore delegato di Ir Top, contenuta nell’aggiornamento dello studio “Pir: stima dell’impatto su Aim Italia”. In particolare, sulla base della metodologia utilizzata da Ir Top, la previsione aggiornata dell’impatto generato dai Pir sul mercato Aim Italia è pari a 3,3 miliardi di euro nei prossimi 5 anni. Stime riviste al rialzo sulla base della previsione del Governo che, osservando i risultati effettivi della raccolta di capitale dai Piani Individuali di Risparmio (Pir) nei primi 3 mesi 2017, ipotizza 10 miliardi di euro nel 2017 ed 50 miliardi in 5 anni.
“Abbiamo aggiornato la nostra iniziale stima dell’impatto dei Pir su Aim a 3,3 miliardi di euro in 5 anni rispetto ai 1,25 miliardi indicati in precedenza a seguito della review del dato di raccolta da parte del Governo”, ha dichiarato Anna Lambiase, a.d. di Ir Top, sottolineando che la stima formulata da Ir Top tiene conto anche dell’impatto dei Pir sulle Small-Mid Cap nei primi cinque mesi dell’anno 2017 che ha portato un incremento delle performance e della liquidità a livello complessivo.
In particolare Aim ha raggiunto per la prima volta 4 miliardi di capitalizzazione con una performance positiva media del +63% per tre quarti del mercato e una performance dell’indice Ftse Aim del +23%. L’obiettivo del Governo con l’introduzione dei Pir è valorizzare il ruolo del mercato dei capitali nella crescita delle Pmi per diversificare le fonti di finanziamento con un impatto migliorativo anche sulla qualità del sistema bancario.
“Per questo ritengo che l’afflusso di liquidità debba ora canalizzarsi su nuove quotazioni e che oggi ci siano le premesse per il coinvolgimento di nuovi investitori specializzati sul mercato delle Pmi – ha agiunto Lambiase -. Lo confermano le operazioni di Ipo degli ultimi giorni che hanno registrato un’oversubscription con una domanda superiore all’offerta. Serve una maggiore consapevolezza da parte degli imprenditori a valutare la quotazione come concreta ipotesi di finanziamento: questa consapevolezza parte da una maggiore conoscenza della quotazione in Borsa, del mercato Aim, delle sue logiche di funzionamento e della modalità di approcciare gli investitori. In questo contesto economico fortemente dipendente dal sistema bancario, noi intendiamo svolgere un ruolo attivo nell’avvicinare le Pmi alla Borsa per una maggiore efficienza del mercato AIM con l’obiettivo di raggiungere almeno 50 nuove Ipo entro il 2018.”
PIR: stima IR Top dell’impatto su AIM Italia
Nell’attuale scenario di tassi bassi, è possibile ipotizzare che due terzi delle risorse confluiscano nell’azionario, per un ammontare complessivo pari a 33 miliardi di euro in 5 anni. Ipotizzando uno scenario conservativo nel quale il 30% delle risorse dell’azionario venga investito su titoli non appartenenti all’indice Ftse Mib, si stima un apporto di capitali sulle società Mid/Small Cap pari a 10 miliardi in 5 anni.
L’osservatorio Ir Top su Aim Italia ha elaborato una stima dell’impatto delle risorse provenienti dai PIR analizzando l’universo investibile sulla base di 6 variabili, di cui: 3 “statiche” (attuale numero di società quotate, relativa capitalizzazione e controvalore totale scambiato nei primi 5 mesi 2017), 3 “dinamiche” (numero Ipo e raccolta da Ipo nel triennio 2015-2017, tasso di crescita atteso ponderato del controvalore totale 2017 vs 2016). Si arriva così a un valore stimato pari a 3,3 miliardi nei prossimi 5 anni.