Notizie Notizie Mondo Aiaf: portafoglio modello di fine anno prudente su equity Ue e italiano

Aiaf: portafoglio modello di fine anno prudente su equity Ue e italiano

31 Ottobre 2019 16:25

Cauto ottimismo e prudenza caratterizzano il portafoglio ottimizzato  del quarto e ultimo trimestre 2019 presentato  dal gruppo di lavoro del panel strategist di Aiaf, Associazione Italiana Analisti Finanziari ed  elaborato su un compendio delle view di mercato degli analisti del gruppo AIAF che vede al suo interno associati provenienti da realtà quali Anima, Arca SGR, Banca Cesare Ponti, Banca Passadore & C., Cassa Lombarda, Intermonte Advisory e Gestione, Intesa Sanpaolo, JPMorgan Asset Management, Kairos Partners SGR, Pramerica SGR S.p.A., Tendercapital, Union Bancaire Privée (Europe) SA, Vontobel Asset Management SA.

Le performance del terzo trimestre del 2019, ricordano gli analisti, complice la discesa dei mercati azionari di agosto, il deterioramento dei rapporti fra Stati Uniti e Cina, i timori di una hard Brexit, nonché la  crisi politica in Italia e un atteggiamento meno accomodante del previsto da parte della FED sono state positive anche se non particolarmente brillanti (Portafoglio +0.57% in local currency e +0.77% in euro, benchmark +0.83% in local currency e +1.03% in euro). In settembre il recupero dei mercati azionari ha permesso al Portafoglio di riconquistare parte del terreno perduto, grazie anche ai toni più accomodanti della BCE.

 

 

Scendono da lievemente positivo a neutrale i giudizi sull’equity europeo e italiano, mentre la guerra commerciale pesa ora più sull’Europa che sulla Cina a causa del pur parziale accordo fra gli Stati Uniti e il Paese asiatico. Passano da neutrali a leggermente positive le valutazioni sui corporate bond USA ed euro e sui bond governativi italiani, il cui rendimento, pur modesto, è tornato appetibile in un contesto europeo di tassi a zero. Per quanto riguarda i giduizi sull’equity Usa e BRICS, vale a dire Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, restano leggermente pisitivi anche in questo caso proprio in virtù del recente accordo USA-Cina. Sono migliorati i giudizi su alcune asset class obbligazionarie (corporate USA ed Euro e governativi italiani), e sull’oro, passato da leggermente positivo a positivo. Infine, è migliorato il giudizio sull’euro nei confronti dello yen.