Agenda mercati: lavoro e inflazione Usa, ecco i due dati clou prima del meeting Fed
La settimana si apre con il messaggio improntato alla cautela spedito ai mercati dal presidente della Federal Reserve (Fed), Jerome Powell. Sul tema dei tagli dei tassi nella parte del 2024, il numero uno della banca centrale Usa ricorda che ogni mossa e decisione del Fomc sarà ponderata con cautela, ma manterrà la possibilità di aumentare ulteriormente il costo del denaro. Insomma, sembra voler smorzare un po’ l’entusiasmo sulle tempistiche (che appaiono sempre più vicine) sull’avvio della nuova fase di taglio dei tassi nel 2024.
Una narrativa che si è vista nelle ultime due riunioni, con la Fed in pausa sui rialzi dei tassi e Powell che ha ribadito che si procederà “con cautela” nei suoi interventi futuri. Come ricorda Chitrang Purani, gestore di portafoglio a reddito fisso di Capital Group, Powell ha anche spiegato che la Fed sta monitorando il recente aumento dei rendimenti a lungo termine e che i cambiamenti persistenti nelle condizioni finanziarie in generale potrebbero influenzare il percorso della politica monetaria. È quindi probabile che la Fed stia per concludere il suo ciclo di rialzi.
Agenda mercati: quali dati non perdere
Quella che si è aperta sarà una nuova ottava importante a livello macroeconomico perchè nel giro di pochi giorni verranno diffusi negli Stati Uniti due dati chiave per la Fed: venerdì 8 dicembre è atteso l’aggiornamento con i dati sul lavoro Usa, mentre il calendario della settimana successiva vede in primo piano il 12 dicembre la lettura di novembre dell’inflazione Usa. Entrambi i dati sono da monitorare prima del meeting del 18 dicembre della Fed.
Tra i dati da non perdere in settimana c’è l’aggiornamento, come detto, sull’occupazione Usa. Il consenso di Bloomberg prevede una accelerazione nella creazione di posti di lavoro nel mese novembre a quota +180mila contro le +150mila del mese passato, con la disoccupazione attesa stabile al 3,9%, il massimo degli ultimi 22 mesi. la crescita dei salari dovrebbe invece mostrare un leggero calo su base annua al 4% dal precedente 4,1 per cento. Indicazioni “in contrasto con le indicazioni giunte dalle richieste nuove e continue di disoccupazione (in rialzo) e da altri indicatori anticipatori”, segnalano gli strategist di Mps Capital Services.
Oltre agli attesi dati sul lavoro Usa, sono attesi numerosi dati sempre in arrivo dagli Usa. Tra questi l’indice Ism servizi (in uscita domani) e la lettura preliminare di dicembre della fiducia dei consumatori calcolata dell’Università del Michigan (venerdì) con particolare riferimento alla componente sulle aspettative di inflazione. Domani la Banca centrale europea (Bce) diffonderà il sondaggio tra i consumatori sulle aspettative di inflazione a 1 e 3 anni (martedì), indicazioni utili prima del meeting Bce di giovedì 14 dicembre. Per la zona euro da segnalare l’aggiornamento sulla produzione industriale delle principali economie “per le informazioni – segnalano gli esperti – che ci potranno fornire sulla crescita del quarto trimestre”, ma anche le vendite al dettaglio.
Banche centrali sempre nel radar. Si attendono oggi le parole del presidente della Bce, Christine Lagarde. Si tratta dell’ultimo intervento prima della riunione della prossima ottava. I banchieri Fed, invece, si avvicinano al cosidetto “blackout period”, ovvero uno stop degli interventi e dichiarazioni prima della riunione.