Agenda mercati: inflazione Usa svetta su tutto. Arriva la pagella di Moody’s sull’Italia
Inflazione americana. Si candida ad essere questo il principale market mover della prossima settimana sui mercati finanziari. Anche le banche centrali si ritaglieranno ancora una volta spazio tra gli appuntamenti dell’ottava che comincerà lunedì 13 novembre. E se venerdì a mercati chiusi è arrivato il verdetto di Fitch sul rating dell’Italia, l’ultima pagella arriva 7 giorni dopo (venerdì 17 novembre) ed è firmata stavolta da Moody’s.
Inflazione, un dato ancora più atteso dopo le parole di Powell
L’inflazione resta uno dei temi chiave per i mercati. Lo ha ricordato se mai ce ne fosse bisogno il presidente della Fed, Jerome Powell, nel corso di un evento del Fondo monetario internazionale (Fmi). “Il Fomc (braccio di politica monetaria della Fed) è impegnato a raggiungere quel livello di politica monetaria che sia restrittivo in modo sufficiente da far scendere l’inflazione al 2% nel corso del tempo – ha detto Powell – Non siamo sicuri di aver raggiunto questo livello”.
“Un discorso che nel complesso il mercato ha trovato hawkish (da falco n.d.r)”, sottolinea Gianni Piazzoli, Chief Investment Officer di Vontobel Wealth Management SIM ricordando come Powell abbia in particolare additato cicli di inflazione passati in cui questa era sembrata ridursi per poi riaccelerare: la banca centrale monitorerà la situazione per evitare sia di essere fuorviata “da qualche mese soltanto di buoni dati”, ma anche di alzare troppo i tassi.
Uno scenario in cui il dato sull‘inflazione di ottobre in uscita martedì prossimo torna più che mai sotto i riflettori. L’attesa è di un rallentamento nella componente principale, mentre quella base dovrebbe, secondo il consensus degli analisti, restare stabile al 4,1%. In attesa del dato, mostra una certa cautela Mark Dowding, Fixed Income CIO di RBC BlueBay AM. “La nostra analisi suggerisce che potrebbe esserci un rischio di rialzo per i dati sull’inflazione core di martedì prossimo, il che potrebbe far temere che il calo dell’inflazione stia iniziando ad appiattirsi, con il ritmo di crescita dei prezzi ancora materialmente al di sopra dell’obiettivo della banca centrale del 2%”.
A livello macro, la settimana sarà scandita in generale anche da altri dati di rilievo. Tra cui l’indice tedesco Zew, l’inflazione in UK ma anche la seconda lettura del Pil e l’inflazione per l’area euro.
In Cina, importanti indicazioni per il mese di ottobre sono attese nella giornata di giovedì: con la pubblicazione delle vendite al dettaglio e produzione
industriale che, come sottolineano gli strategist di Mps Capital Services, “saranno utili per valutare la forza dell’economia all’inizio del quarto trimestre”.
Arriva anche la “temuta” pagella di Moody’s
Dopo S&P Rating, Dbrs e Fitch, arriva anche la pagella di Moody’s (il cui giudizio è a un passo da junk, ovvero spazzatura). Forse la più attesa visto che l’agenzia di rating Usa è l’unica agenzia con un outlook negativo nei confronti dell’Italia ed è sempre lei ad avere minacciato in primavera un declassamento del rating tricolore.
Intanto l’economia italiana…
Nel mese di ottobre la fiducia di famiglie e imprese ha continuato a calare, suggerendo che l’economia italiana potrebbe rallentare nei prossimi mesi. Questo uno dei messaggi contenuti nella “nota mensile sull’andamento dell’economia italiana” presentata oggi dall’Istat. In un contesto internazionale che presenta delle prospettive economiche molto incerte, condizionate dall’acuirsi delle tensioni geo-politiche e dalle condizioni finanziarie sfavorevoli per famiglie e imprese.
In ogni caso secondo gli esperti di Barclays “l’economia italiana eviterà una profonda recessione” ma avvertono anche che “il rapporto debito/PIL aumenterà nel 2024 stabilizzandosi solo successivamente“.