Agenda della prossima settimana: tutti in attesa della nuova mossa della Fed
Quella che inizierà il prossimo 12 giugno sarà una settimana particolarmente ricca di indicazioni. Per ovvie ragioni, l’appuntamento clou è rappresentato dal meeting della Federal Reserve, la Banca centrale statunitense. Nonostante un “job report” non esaltante, un inflazione che non desta eccessive preoccupazioni e gli inviti arrivati da importanti esponenti come Narayana Kocherlakota (n.1 della Fed di Minneapolis), con tutta probabilità assisteremo a una nuova stretta.
Percentuali bulgare di analisti (94,8% secondo il consenso Bloomberg) si aspettano che l’istituto con sede a Washington vari un nuovo incremento del costo del denaro portandolo nel range 1-1,25% (+0,25%). L’appuntamento è tanto più importante alla luce della pubblicazione delle nuove proiezioni economiche e della conferenza stampa del n.1 Janet Yellen.
Dopo questa mossa, il FOMC (Federal Open Market Committee) dovrebbe prendersi una pausa per tornare ad alzare i tassi una terza e ultima volta nel meeting in calendario il 12-13 dicembre. Entro la fine dell’anno, potrebbe anche essere avviato il processo di riduzione del bilancio, salito alla cifra-monstre di 4.500 miliardi di dollari.
Restando in tema di Banche centrali, giovedì sarà la volta della Swiss National Bank e della Bank of England mentre venerdì l’appuntamento è con la Bank of Japan. In tutti i casi è attesa la conferma dell’attuale costo del denaro.
Lunedì
Per quanto riguarda gli altri dati dell’ottava, lunedì attenzione ai numeri cinesi su prestiti e investimenti e all’aggiornamento giapponese sull’andamento dei prezzi alla produzione. Alle 10 sarà la volta della produzione industriale nel nostro Paese, in rialzo dello 0,4% mensile nella precedente rilevazione.
Martedì
Alle 10:30 di martedì focus sugli aggiornamenti britannici su inflazione e prezzi delle abitazioni mentre alle 11 è in calendario l’indice tedesco ZEW, l’indicatore che tasta il polso a 275 tra analisti e investitori istituzionali della prima economia europea. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, un’ora più tardi l’appuntamento è con l’indice delle piccole imprese (NFIB, National Federation of Independent Business) e nella seconda parte arriverà il dato relativo i prezzi alla produzione.
Mercoledì
Detto della Fed, le autorità cinesi pubblicheranno gli indici su produzione industriale e vendite al dettaglio, dalla Germania arriverà il dato definitivo sui prezzi al consumo (consenso +0,5% mensile), dal Regno Unito i numeri sul mercato del lavoro e per quanto riguarda la Zona Euro riflettori puntati sulla produzione industriale. Nel corso della seconda parte attenzione ai dati statunitensi su inflazione e vendite al dettaglio.
Giovedì
Tasso di disoccupazione australiano, vendite al dettaglio britanniche e bilancia commerciale europea nella prima parte. Manifatturiero di New York e Philadelphia, nuove richieste di sussidio di disoccupazione e produzione industriale a stelle e strisce nella seconda.
Venerdì
A chiudere la settimana ci penseranno prima la bilancia commerciale italiana e l’indice finale sull’inflazione della Zona Euro e poi gli aggiornamenti statunitensi su nuovi cantieri-permessi e fiducia dei consumatori.