Agenda della prossima settimana: economia europea sotto i riflettori. Venerdì focus sulle payrolls statunitensi
Settimana particolarmente ricca di dati quella che inizierà il prossimo 4 dicembre. Tra le indicazioni macro troviamo le nonfarm payrolls statunitensi, la produzione industriale europea e il Pil australiano; dal fronte banche centrali, sono in calendario i meeting della Bank of Canada e della Reserve Bank of Australia.
Partendo dagli Stati Uniti, lunedì sarà la volta degli ordini alle industrie mentre martedì focus sul PMI servizi: i primi sono stimati in calo mensile dello 0,3% mentre il secondo dovrebbe segnare un lieve calo da 60,1 (massimo da 12 anni) a 59,2 punti. Venerdì, oltre alla prima lettura dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan, focus sull’accoppiata buste paga-tasso di disoccupazione.
Passato l’effetto uragani, il saldo delle payrolls ad ottobre ha segnato un incremento di 261 mila unità e per il dato di novembre il dato è visto a 200 mila unità. Per il tasso di disoccupazione invece, il consenso è per una conferma del 4,1% di ottobre, livello minore da 17 anni. In qualunque caso, si tratta di indicazioni che non incideranno sulla decisione della Fed, che a metà mese incrementerà nuovamente il costo del denaro.
Indicazioni più interessanti dovrebbero arrivare dalle retribuzioni, che, stabili ad ottobre, sono viste allo 0,3% mensile e al 2,9% annuo. Si tratta di un dato che se dovesse stupire al rialzo è destinato ad influenzare in ottica “hawkish” i “dots plot”, le proiezioni sui tassi da parte dei singoli membri del board dell’istituto di Washington.
Sempre in tema di banche centrali, mercoledì la Bank of Canada dovrebbe annunciare la conferma del costo del denaro all’1%. Alte fino a qualche mese fa, le probabilità di stretta da parte della BoC sono scese drasticamente a seguito di indicazioni particolarmente “colombe” da parte dei membri del board e di aggiornamenti macroeconomici peggiori delle stime.
Le indicazioni in arrivo dall’Europa dovrebbero confermare il buon momento delle economie di Eurolandia. Lunedì attenzione all’aggiornamento sui prezzi alla produzione, stimati in aumento mensile dello 0,4%, martedì le vendite al dettaglio dovrebbero segnare un -0,6% mensile mentre Pil e PMI servizi dovrebbero confermarsi al +0,6% m/m e a 56,2 punti. Mercoledì e giovedì arriveranno i dati tedeschi su ordini alle industrie e produzione industriale (-0,1% e +1% mensile) mentre l’avanzo commerciale della prima economia europea, in programma venerdì, è visto in aumento a 22,3 miliardi di euro.
Da Oltremanica sono in arrivo i PMI relativi il settore delle costruzioni (lunedì) e i servizi (martedì), lieve incremento da 50,8 a 51,2 punti per il primo e rosso da 55,6 a 55,2 punti per il secondo, e l’indice dei prezzi delle abitazioni (giovedì), atteso in aumento congiunturale dello 0,2%. Venerdì focus sulla produzione manifatturiera (-0,1% mensile), sulla bilancia merci (-11,5 miliardi) e sull’output del settore delle costruzioni (+0,2%).
Numerose anche le indicazioni che arriveranno dall’Australia con la pubblicazione, martedì, dei dati sulle partite correnti (stime a -8,8 miliardi), le vendite al dettaglio (+0,3% mensile) e il meeting della Reserve Bank of Australia, che dovrebbe confermare il costo del denaro all’1,5%. Mercoledì sarà invece la volta del Pil (dallo 0,8 allo 0,7% trimestrale) mentre giovedì attenzione alla bilancia commerciale, il cui avanzo è stimato a 1,41 miliardi. Ben più grande il surplus cinese che, in termini di dollari statunitensi, venerdì potrebbe mostrare un calo da 38,2 a 34,9 miliardi.