Agenda della prossima settimana: Cina e Regno Unito sotto i riflettori. Attenzione anche alle indicazioni in arrivo dalla Earning Season
Cina gran protagonista della settimana che inizierà il prossimo 16 luglio. Nel bel mezzo della guerra commerciale con gli Stati Uniti, dopo i 37 miliardi di sanzioni già in vigore, i 16 in arrivo e i 200 minacciati, in calendario troviamo importanti indicazioni sullo stato di salute dell’economia dell’Ex Regno di Mezzo: lunedì è prevista la pubblicazione dei numeri relativi il prodotto interno lordo, la produzione industriale, gli investimenti e le vendite al dettaglio.
La crescita del Dragone, Pechino è la prima grande economia a diffondere i dati relativi il Q2, è vista in rallentamento dal 6,8 al 6,7 per cento, il livello minore dal terzo trimestre del 2016. Stimati in frenata anche l’output del secondario (dal 6,8 al 6,5% annuo) e gli investimenti (dal 6,1 al 6 per cento). L’indice che misura i consumi dovrebbe invece far segnare un aumento dall’8,5 all’8,8%.
Si tratta di dati che sul mercato valutario avranno grande impatto sulle c.d. commodity currencies, da sempre particolarmente sensibili alle indicazioni in arrivo dal gigante asiatico. Focus in particolare sul dollaro australiano e su quello neozelandese, recentemente scesi ai minimi da due anni a seguito dell’entrata in vigore delle tariffe statunitensi sul “made in China”. Per quanto riguarda l’aussie, attenzione anche alle indicazioni che arriveranno dalle minute dell’ultima riunione della Reserve Bank of Australia e dai numeri relativi il mercato del lavoro (tasso di disoccupazione stimato stabile al 5,4% a giugno).
Tornando in Europa, mercoledì attenzione all’inflazione della Gran Bretagna mentre giovedì sarà la volta del dato finale relativo Eurolandia: nel caso di Albione l’indice è stimato al 2,6%, contro il 2,4% precedente, mentre in quello europeo gli analisti si attendono una conferma del 2% preliminare (1% per il dato depurato delle componenti più volatili).
Da Oltremanica sono in arrivo anche gli aggiornamenti relativi il mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione che dovrebbe confermarsi al 4,2%, e le vendite al dettaglio, pronosticate in aumento mensile dello 0,2%. Si tratta degli ultimi dati di una certa importanza prima del meeting della Bank of England del 2 agosto, quando gli analisti stimano una stretta sui tassi di 25 punti base.
Dal fronte statunitense, lunedì attenzione alle vendite al dettaglio (consenso +0,4% mensile), mentre martedì e mercoledì il n.1 della Fed, Jerome Powell, testimonierà davanti alle commissioni di Senato e Camera.
Ovviamente dagli Stati uniti arriveranno anche i numeri relativi la stagione delle trimestrali, che nella prossima ottava entrerà nel vivo: lunedì riflettori puntati su a Bank of America, Blackrock e Netflix, martedì l’appuntamento è con Goldman Sachs e Johnson & Johnson, mentre mercoledì saranno Alcoa, American Express e Morgan Stanley ad alzare il velo sui numeri del Q2. Giovedì toccherà a Microsoft e Philip Morris e venerdì a chiudere la settimana ci penseranno General Electric e Honeywell. Nel complesso, per il secondo trimestre gli analisti Thomson Reuters si attendono un incremento annuo degli utili superiore ai 20 punti percentuali grazie alla spinta degli sgravi fiscali.