AD Morgan Stanley: Cina, un dono per economia mondiale. Bitcoin? Non merita tutta questa attenzione
Potrà anche preoccupare per la crescita dei suoi debiti, ma la Cina continua a confermarsi un incredibile motore per la crescita economica del mondo. Parola di James Gorman, presidente e amministratore delegato di Morgan Stanley che, nel corso di un’intervista rilasciata alla Cnbc, definisce il paese “un dono, che continua a regalare al mondo crescita economica”. D’altronde, a un ritmo di espansione del Pil del 6% circa e una economia che vale tra i $10 e gli $11 trilioni, il ruolo di sostegno della Cina per Gorman non deve essere assolutamente minimizzato.
La stessa fiducia non viene sicuramente data al Bitcoin. Tutt’altro: secondo Gorman, la moneta virtuale sta ricevendo un’attenzione maggiore rispetto a quella che meriterebbe, ma il fenomeno – ammette – non sparirà nell’arco di una notte.
Gorman ha sottolineato che, a suo avviso, il Bitcoin non è nulla di vicino a un investimento che si possa definire sicuro. “Qualcosa che sale fino a +700% in un anno è, per definizione, speculativo. Chiunque pensi di stare acquistando qualcosa che è un investimento stabile è un illuso”.
E sul futuro del trend: “Potrebbe salire di un altro +700%, così come anche no”.
Tornando ai timori legati al debito cinese, per il Ceo di Morgan Stanley è importante vedere le cose nella giusta prospettiva anche perchè, ricorda, “probabilmente la Cina ha il tasso di risparmio più alto al mondo”. Dunque, “bisogna guardare all’intero contesto”.
Le sue parole ricalcano il tono bullish di Gokul Laroia, co-amministratore delegato di Morgan Stanley nell’area Asia-Pacifico, che ha riferito sempre alla Cnbc di essere fiducioso sugli affari in Cina, grazie alla ripresa delle attività di Ipo rispetto al rallentamento dello scorso anno.
Gorman ha inoltre reso noto il piano per aumentare la quota detenuta nella joint venture Morgan Stanley Huaxin Securities dal 49% attuale al nuovo limite del 51%, partecipazione di controllo nella partnership.