Abi: tassi sui mutui al minimo storico a giugno
Tassi ai minimi storici e sofferenze in calo: questo rivela l’Abi nel suo ultimo Rapporto mensile di luglio 2018 in cui evidenzia sulla base degli ultimi dati ufficiali, relativi a maggio 2018, la crescita del mercato dei mutui in essere delle famiglie, +2,3% rispetto a maggio 2017 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento).
Tassi di interesse a minimi storici
Guardando ai tassi di interesse applicati ai prestiti alla clientela, questi – dice l’Abi – a giugno 2018, si collocano sui minimi storici con il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,60%, minimo storico (2,63% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Al minimo storico anche il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni che è risultato pari a 1,80% (1,83% a maggio 2018, 5,72% a fine 2007). Il tasso fisso è ancora la scelta preferita visto che sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso.
Al minimo storico anche il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese che è risultato pari a 1,37% (1,43% il mese precedente; 5,48% a fine 2007). A giugno 2018 – sottolinea l’Associazione bancaria italiana – l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.773,8 miliardi di euro è superiore, di oltre 37 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.736,4 miliardi di euro.
Prestiti a famiglie e imprese con il segno più
L’Associazione evidenzia anche che dai dati al 30 giugno 2018, emerge che i prestiti a famiglie e imprese sono in crescita su base annua di +2,6%, proseguendo la positiva dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere (il tasso di crescita annuo risulta su valori positivi da oltre 2 anni). Sempre nel mese di giugno 2018 l’ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.773,8 miliardi di euro (è superiore, di oltre 37 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.736,4 miliardi di euro).
Calano le sofferenze di oltre il 43%
Guardando alle sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a maggio 2018 si sono attestate a 49,3 miliardi di euro, in calo di 1,7 miliardi rispetto ai 50,9 miliardi del mese precedente e in forte calo, meno 37,5 miliardi, rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi). Risulta così che in 17 mesi tali sofferenze si sono ridotte di oltre il 43%. Confrontando il dato rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di quasi 40 miliardi, cioè diminuisce di oltre il 44,5%.
Raccolta da clientela: dinamica e tassi
Il rapporto mensile dell’Abi si sofferma anche a dare qualche dato sulla raccolta da clientela. Emerge così che in Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a giugno 2018, di circa 88 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +6,3% su base annuale). Dall’altra parte si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per quasi 57,3 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -18,3%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a giugno 2018 una variazione su base annua di +1,8%. Prima dell’inizio della crisi, dalla fine del 2007 ad oggi, sottolinea l’Abi, la raccolta da clientela è cresciuta da 1.549 a 1.736,4 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto – di quasi 187,5 miliardi.
Guardano ai tassi di interesse, a giugno 2018 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è pari in Italia a 0,73% (0,74% il mese precedente) ad effetto:
- del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), pari a 0,40% (0,40% anche a maggio 2018);
- del tasso sui PCT, che si colloca a 0,75% (0,74% a maggio 2018);
- del rendimento delle obbligazioni, pari a 2,49% (2,53% a maggio 2018).
Rimane su livelli particolarmente bassi lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie che a giugno 2018 risulta pari a 187 punti base (189 punti base il mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).