Voglia di spin off da parte delle conglomerate globali: da GE a CNH a Toshiba e Johnson & Johnson
Voglia di spin off, e sicuramente non solo a Wall Street: negli ultimi giorni, oltre alle americane General Electric e da Johnson & Johnson, la giapponese Toshiba e la stessa CNH Industrial hanno fatto il grande annuncio, apprezzato subito dal mercato.
Le multinazionali hanno manifestato la voglia di spezzarsi in due, se non in tre gruppi separati, quotati in Borsa.
La carrellata di annunci è stata inaugurata dal gigante industriale americano GE, tassello storico del puzzle corporate del made in USA. Il gruppo, co-fondato da Thomas Edison con il nome di ‘Edison Electric Light Company ‘ nel 1878, ha annunciato in data 9 novembre un piano per dividersi in tre divisioni, che si focalizzeranno sull’aviazione, sull’healthcare e sull’energia.
Lo spin off degli asset energetici avverrà in particolare entro l’inizio del 2023, con la creazione della divisione energetica prevista entro l’inizio del 2024.
Così ha commentato la decisione il numero uno di GE, l’amministratore delegato Lawrence Culp:
“Le tre società globali leader nell’industria, quotate in Borsa, beneficeranno ciascuna di una maggiore attenzione, di un’allocazione di capitale mirata, e di una flessibilità strategica che sosterrà la crescita di lungo termine e il valore a favore dei clienti, degli investitori e dei dipendenti. Stiamo dispiegando la nostra esperienza tecnologica, la nostra leadership e la nostra influenza globale per servire al meglio i nostri clienti”.
Nel commentare la rivoluzione GE, proprio oggi l’Economist ha pubblicato un articolo, mettendo in evidenza il significato epocale della mossa:
“Forse la caratteristica più straordinaria di General Electric nei suoi 129 anni di storia è il fatto che il gruppo abbia rispecchiato le caratteristiche principali del grande business americano – si legge nell’articolo – La maggior parte della sua storia è stata la cronaca di una espansione turbolenta, e poi di una globalizzazione, seguita da una ristrutturazione dolorosa che l’ha allontanata dal modello ora non più amato della conglomerata. Il 9 novembre Lawrence Culp, il suo amministratore delegato, ha annunciato che GE dividerà le sue restanti operazioni in tre società quotate”.
Il New York Times ha commentato la notizia del break up di GE, scrivendo che la holding sta rompendo definitivamente con il suo passato, dividendosi in tre business, e ricordando come il gruppo sia stato “vittima degli effetti persistenti della crisi finanziaria del 2008 e di un’economia in rapida crescita meno ospitale verso le conglomerate globali”.
Il ceo Culp ha definito lo spin off come una scelta in linea con i tempi. D’altronde, il New York Times ha ricordato come, negli ultimi anni, la grande rivale di GE, la tedesca Siemens, abbia proceduto allo scorporo delle sue divisioni di energia ed health care, e come la stessa Honeywell International, abbia smobilizzato alcune operazioni, al fine di diventare più snella.
Sullo spin off ha puntato anche CNH Industrial che, nella giornata di ieri, ha presentato i tempi dello scorporo della sua divisione Iveco, che farà il suo debutto ufficiale a Piazza Affari il prossimo 3 gennaio, dopo l’ok al prospetto per l’ammissione in Borsa arrivato dalle autorità. Come effetto della scissione e dell’ammissione, gli azionisti CNH alla Record Date della scissione diverranno azionisti di due società indipendenti e quotate: CNH Industrial e Iveco Group.
Oggi, 12 novembre, sono arrivati due grandi annunci da altrettanti colossi globali, uno facente parte della corporate Japan e l’altro, ancora, della corporate America.
Il primo è la giapponese Toshiba, che oggi ha presentato un piano per dividersi in tre società indipendenti, procedendo allo spin off dei suoi business core: quello dell’energia e delle infrastrutture e quello dei prodotti e l’altro di dispositivi e storage. Dopo lo spin off, Toshiba continuerà a detenere una quota del 40,6% nel produttore di memory chip Kioxia, così come altri asset. Il piano è volto in parte a incoraggiare gli investitori attivisti a uscire dall’azionariato, stando a quanto emerge da alcune fonti.
Nel fare l’ annuncio, Toshiba ha commentato che la decisione è stata presa per rafforzare il valore degli azionisti.
“La decisione consentirà a ciascun business di aumentare in modo significativo il proprio focus e di facilitare un processo di decision making più agile e strutture dei costi più snelle”, si legge nel comunicato.
Il secondo gigante a sorprendere i mercati è stato Johnson & Johnson, annunciando un piano per dividersi in due società separate e quotate a Wall Street: una si focalizzerà sui prodotti al consumo offerti dalla multinazionale, mentre l’altra sarà attiva nel mercato dei farmaci da prescrizione e delle attrezzature mediche. Il titolo del gigante americano, noto anche per aver prodotto i vaccini anti-Covid, è balzato sulla scia della notizia di oltre il 4% .
Il gruppo sta già vivendo un processo di grande transizione, visto che il ceo Alex Gorsky ha annunciato che si dimetterà nel mese di luglio. Sarà dunque Joaquin Duato, scelto per prendere il posto di Gorsky, a gestire la nuova J&J post spinoff. La società ha comunicato l’intenzione di mantenere il suo dividendo totale “almeno allo stesso livello” di ora, a seguito della divisione in due gruppi.