Variante Delta morde negli Usa e Goldman taglia stime PIL. Wall Street resiste
Giovedì difficile sui mercati con Wall Street che sta comunque provando a rialzare la china nonostante i timori legati alla variante delta e al tapering Fed in arrivo.
Dopo un avvio in calo, gli indici S&P 500 e Nasdaq viaggiano ora in rialzo di circa mezzo punto percentuale. Goldman Sachs ha tagliato le stime di crescita economica per gli Stati Uniti. Il trimestre in corso dovrebbe segnare un +5,5% rispetto al +9% indicato in precedenza complice l’impatto della variante Delta. L’impatto sull’economia dovrebbe comunque essere circoscritto e Goldman ha provveduto a rivedere al rialzo le stime sul 4° trimestre (+6,5% da +5,5%) e per i primi due trimestri del 2022.
La banca d’investimento ritiene che la variante Delta sta avendo un effetto maggiore del previsto su crescita e inflazione a causa del suo impatto sulla spesa dei consumatori e sulla produzione. Di riflesso le attese sono di una spesa per ristoranti, viaggi e altri servizi in calo ad agosto. Ma si dovrebbe trattere di una battuta d’arresto breve e modesta.
Milano arretra, lusso e oil i settori più colpiti
In Europa, tutte le Borse hanno chiuso in rosso. il Ftse Mib ha chiuso a -1,63% a 25.928 punti all’indomani delle minute Fomc che hanno evidenziato la convinzione in seno alla Fed di avviare il tapering entro fine anno.
Il sentiment negativo odierno è alimentato anche dal picco di casi di COVID-19 in tutto il mondo che alimenta i timori di un rallentamento della crescita economica globale. A detta di Emmanuel Cau, responsabile della strategia azionaria europea di Barclays, il movimento odierno è dettato dal timore da parte degli investitori “che il meglio della ripresa e della liquidità sia alle nostre spalle e stanno diventando più cauti sulla loro allocazione”. Barclays ritiene che alla lunga i solidi fondamentali sugli utili e l’ampia liquidità spingano gli investitori a comprare sulla debolezza (buy the dip).
Sul parterre di Piazza Affari giornata da dimenticare per i titoli del lusso con Moncler peggior titolo del Ftse Mib con oltre -6%. Fori dal Ftse Mib si segnala il -6% circa anche per Brunello Cucinelli, -5% invece per Tod’s e Ferragamo. I timori di un rallentamento della crescita, e in particolare della domanda dall’Asia, stanno pesanto in queste giornate sul compoarto del lusso che dipende fortemente dai mercati orientali.
Tra i peggiori oggi anche i titoli della galassia Agnelli: Stellantis -3,56%, CNH -3,9% ed Exor -3,46%. Molto male anche i titoloi oil (-4,64% Tenaris, -2,8% Eni) che pagano anche il dietrofront del petrolio (alla sesta seduta consecutiva in ribasso).
Tra i finanziari ribassi del 2% circa per Intesa Sanpaolo e -2,7% invece per Unicredit.