Notizie Notizie Mondo Usa-Cina, scontro passa dai dazi ai consolati. Pompeo: mondo libero trionfi su nuova tirannia Pechino

Usa-Cina, scontro passa dai dazi ai consolati. Pompeo: mondo libero trionfi su nuova tirannia Pechino

24 Luglio 2020 09:04

Nell’eterna Guerra Fredda che si fa sempre più calda, lo scontro tra Pechino e Washington passa dal lancio di nuovi dazi alla chiusura dei consolati. Per lo meno, è questo il nuovo pretesto che mal camuffa le tensioni geopolitiche tra le due potenze economiche.

Certo, oggetto del contenzioso rimane anche il coronavirus, visto che più volte l’amministrazione di Donald Trump si è accanita contro la Cina accusandola di non aver saputo impedire i contagi a livello globale. L’accusa è stata rilanciata nelle ultime ore dal segretario di Stato Usa Mike Pompeo, che ha detto che Pechino rappresenta una minaccia alla libertà e all’economia,  tra l’altro fallendo nel frenare la diffusione del virus.

A queste si sono aggiunte dichiarazioni più pesanti, che hanno invitato il “mondo libero a trionfare su questa nuova tirannia“. E ancora, parlando alla libreria presidenziale di Richard Nixon di Yorba Linda, California:

“Oggi la Cina sta diventando sempre più autoritaria, e più aggressiva nelle sue ostilità contro la libertà. Se il mondo libero (free world) non cambierà la Cina comunista, la Cina comunista cambierà noi”.

Ricordata la ‘profezia’ dell’ex presidente americano Nixon:

“Il presidente Nixon una volta disse di temere di aver creato Frankenstein decidendo di aprire il mondo al Partito comunista cinese. E infatti è così”, ha aggiunto Pompeo.

Dal canto suo, il presidente americano Donald Trump ha affermato che l’accordo sulla Fase 1 siglato con la Cina per scongiurare l’escalation della guerra commerciale ha perso per lui gran parte di significato.

E certo Pechino non è rimasta con le mani in mano visto che, secondo quanto riportato dai media locali dopo le indiscrezioni di ieri, il presidente cinese Xi JinPing e i suoi hanno reagito all’ordine Usa di chiudere il consolato cinese di Houston, in Texas, decidendo di chiudere il consolato americano di Chengdu, e minacciando, anche, di espellere centinaia o anche più di diplomatici americani che lavorano per la Cia in Cina e a Hong Kong.

Da segnalare che gli Usa hanno cinque consolati in Cina: a Guangzhou, Shanghai, Shenyang, Chengdu per l’appunto e Wuhan.

La nuova guerra Usa-Cina si combatte insomma a colpi di chiusura di consolati ed espulsione di agenti segreti CIA.

HACKER E AGENTI 007, USA ACCUSANO CINA DI FURTO SEGRETI COMMERCIALI

Le tensioni sono state rinfocolate qualche giorno fa, esattamente nella giornata di martedì, quando il dipartimento di Giustizia Usa ha accusato due cittadini cinesi di aver rubato segreti commerciali e di aver hackerato sistemi informatici di aziende che stanno lavorando alla produzione di vaccini contro il Covid-19.

Stando a 11 capi di imputazione Li Xiaoyu, 34 anni, e Dong Jiazhi, 33 anni, avrebbero portato avanti una campagna globale di hacking per più di un decennio, rubando terabyte di dati non solo dagli Stati Uniti, ma anche dall’Australia, dal Belgio, dalla Germania, dal Giappone, dalla Lituania, dall’Olanda, dalla Spagna, dalla Corea del Sud, Regno Unito e Svezia.

Così il dipartimento di Giustizia Usa:

“In almeno un’occasione, gli hacker hanno tentato di estorcere criptovalute dalle società vittime, minacciandole di diffondere su Internet i loro codici nel caso in cui non fossero stati pagati. Più di recente, gli imputati sono stati accusati in merito a vulnerabilità ravvisate nelle reti informatiche di società che stanno sviluppando vaccini, tecnologie di testing e trattamenti per il COVID“.

Il dipartimento di Stato Usa ha così spiegato la decisione di chiudere il consolato cinese di Houston con la necessità di proteggere la proprietà intellettuale degli Stati Uniti.

Stando agli ultimi aggiornamenti riportati dal Guardian, i cittadini cinesi al momento arrestati dalle autorità federali Usa sarebbero saliti a quattro: tutti rischiano 10 anni di prigione e multe da $250.000.

Si tratterebbe di quattro ricercatori (inclusi i due menzionati sopra) che, secondo le accuse, avrebbero cercato di infiltrarsi nelle istituzioni americane per accedere a informazioni scientifiche e tecnologiche. In tutto questo, Axios ha riportato anche che il consolato cinese di San Francisco avrebbe dato rifugio a un militare cinese ricercato dall’Fbi.

Il fattore geopolitica torna ad assediare i mercati finanziari, riportando il risk off sull’azionario mondiale.

L’indice Shenzhen Composite è capitolato oggi di oltre -4% mentre lo Shanghai Composite ha perso più del 3%.