UniCredit, in ballo non c’è solo la russa Otkritie. Orcel punta a vendere tedesca Wealthcap e a tagliare presenza in Asia
Mentre gli investitori cercano ancora di digerire le indiscrezioni sul presunto interesse di UniCredit a crescere in Russia, rilevando Oktritie Bank, sul mercato arrivano nuovi rumor e dichiarazioni sulle imminenti e future mosse della banca italiana.
UniCredit, si apprende, è pronta a ridurre la propria presenza in Asia, ma anche a vendere la sua divisione tedesca WealthCap.
Che UniCredit volesse rendere la propria struttura più snella a livello globale è tra i fattori che erano stati messi in evidenza con l’inizio della nuova era inaugurata dall’arrivo dell’AD Andrea Orcel, lo scorso anno, dopo l’uscita di scena del precedente ceo Jean-Pierre Mustier. E Orcel avrebbe deciso innanzitutto di ridurre la presenza dell’istituto di credito nell’area dell’Asia-Pacifico, smettendo di fornire servizi bancari di base alle filiali locali dei suoi clienti europei.
Questo significa che chiuderanno gli uffici di Tokyo, Shanghai e Singapore. Secondo una fonte interpellata da Reuters, rimarrà attiva solo una filiale a Hong Kong.
La decisione, riporta l’agenzia di stampa, è stata comunicata allo staff di UniCredit in Cina nella giornata di lunedì. Piazza Gae Aulenti continuerà a sostenere i propri clienti corporate e le istituzioni finanziarie asiatiche nei loro investimenti e nei loro affari in Europa, proprio attraverso la sua filiale di Hong Kong.
La riorganizzazione porterà la banca a chiudere anche gli uffici di rappresentanza di Seoul, Hanoi e Mumbai, mentre quello di Pechino, ha precisato una fonte vicina al dossier, sarà lasciato aperto.
Ma i rumor su UniCredit non riguardano soltanto la sua presenza in Asia.
Sempre secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg, la banca sarebbe vicina a vendere la divisione tedesca Wealthcap, che offre ai clienti opportunità di investimento nel mercato immobiliare.
Il valore dell’unità si aggirerebbe attorno ai 150-200 milioni di euro.
Wealthcap conta 240 dipendenti in due diversi sedi e gestisce asset per un valore di 10 miliardi di euro; nel 2020, l’ultimo anno in cui ha presentato i suoi numeri al registro delle società tedesce, ha riportato una perdita di bilancio pari a 27 milioni di euro.
Bloomberg riporta che UniCredit sarebbe in trattative con una istituzione finanziaria tedesca per vendere la sua unità tedesca.
Nessun commento è stato rilasciato da Piazza Gae Aulenti.
UniCredit, S&P: con Otkritie creerebbe 4° banca più grande in Russia
Tornando a Otkritie, S&P Global Intelligence ha dedicato un approfondimento alla possibile acquisizione della banca russa da parte di UniCredit, scrivendo che l’eventuale operazione di M&A creerebbe la quarta banca più grande in Russia, con asset totali per un valore di 4,978 trilioni di rubli.
S&P ricorda che, alla fine di settembre del 2021, Otkritie deteneva asset per un valore di 3,780 trilioni di rubli, e che la divisione russa di UniCredit, JSC UniCredit Bank, ne possedeva 1,198 trilioni.
L’acquisizione creerebbe una entità che conterebbe su un valore di prestiti ai clienti totale, su base netta, di 2,577 trilioni di rubli e su depositi di circa 3,015 trilioni di rubli, stando ai dati di Market Intelligence (che si riferiscono anch’essi alla fine di settembre del 2021).
Gli utili operativi delle due entità sono stati calcolati in 61,41 miliardi di rubli, a fronte di utili netti attribuibili agli azionisti ammonterebbero a 25,43 miliardi.
La nota indica che UniCredit non è l’unica ad aver mostrato interesse verso Otkritie, banca salvata nel 2017 con una operazione di bailout da parte della Banca centrale russa, dopo il suo collasso dovuto alla montagna accumulata di crediti deteriorati (NPL).
Tra gli altri potenziali interessati figurano entità come Gazprombank JSC e Region-Rossium.
La scorsa settimana, un articolo di Bloomberg ha reso noto che UniCredit “ha ingaggiato un consulente per esaminare i libri del gruppo che ha sede a Mosca, prevedendo di completare la revisione entro le prossime settimane, secondo quanto riportato dalle fonti, che hanno chiesto di non essere identificate”.
Stando al sito Banki.ru, Otkritie è la settima banca più grande in Russia, guidata dall’ex ministro delle Finanze russo Mikhail Zadornov.
La banca, va detto, ha ricevuto uno schiaffo in faccia da colossi del calibro di Goldman Sachs Group, Morgan Stanley e Bank of America. I tre giganti di Wall Street si sono rifiutati infatti di aiutare la banca centrale russa a stilare un piano per la privatizzazione di Otkritie, in quanto i rischi associati al progetto, a loro avviso, sarebbero stati superiori all’ammontare delle potenziali commissioni.
UniCredit conta più di 4.000 dipendenti in Russia, e ha generato nel paese un fatturato di 384 milioni di euro nei primi nove mesi del 2021.
Oktritie è stata definita dalla stampa italiana anche alla stregua di una Mps russa, fattore che ha spiazzato non poco diversi operatori di mercato. Il Foglio in particolare ha ricordato nell’articolo “Dopo il ‘no’ a Mps, UniCredit scommette sulla Mps russa. Dubbi e scenari” , che Otkritie è una banca pubblica di importanza sistemica, settima in Russia, con 44 miliardi di asset”, sottolineando che “resta il fatto che se l’affare russo andasse in porto, anche per lo sforzo finanziario che implica, renderebbe UniCredit indisponibile per qualsiasi operazione nei prossimi anni con Mps, anche un volta che questa fosse risanata come Otkritie”.