UniCredit: I semestre in profondo rosso, ma nel II trim utili battono attese. Guidance confermata, dividendi nel 2021
L’impatto del mix coronavirus + lockdown si fa sentire sui risultati di bilancio di UniCredit, che conclude il primo semestre del 2020 con una perdita di bilancio pari a 2,28 miliardi di euro, rispetto all’utile superiore ai 3 miliardi del primo semestre del 2019.
Il secondo trimestre dell’anno mette in evidenza però un ritorno alla redditività, certificato da un utile di 420 milioni, in flessione del 77,4% rispetto agli oltre 1,8 miliardi del secondo trimestre dell’esercizio precedente. Il dato del trimestre è comunque superiore alle attese del consensus. Il consensus degli analisti (19 broker che coprono il titolo) pubblicato sul sito della banca guidata da Mustier, aveva indicato, infatti, per il secondo trimestre, un utile a 347 milioni di euro e a 335 milioni se si considera la mediana delle attese. Il consensus di Bloomberg, inoltre, aveva previsto utili per 235,4 milioni.
Nel comunicare i risultati di bilancio relativi al secondo trimestre del 2020, UniCredit ha “confermato l’obiettivo (di utili) per l’anno fiscale 2021 da €3 a €3,5 miliardi”.
A battere le stime degli analisti sono stati anche i ricavi che, nel secondo trimestre del 2020 si sono attestati a €4,2 miliardi, in calo del 4,8 per cento su base trimestrale e del 7,7% su base annua, “con il lockdown nei mercati core per la maggior parte del trimestre che ha causato una diminuzione delle commissioni commerciali”. Il consensus dei 19 broker aveva previsto una flessione dei ricavi dell’8,8% a 4,12 mld. Stessa stima da parte di Bloomberg, a 4,12 miliardi.
Sul fronte dei dividendi, che sono stati sospesi per tutto il 2020 a causa delle raccomandazioni della Bce recepite da Bankitalia, UniCredit ha confermato, “come annunciato il 29 luglio 2020, che rispetterà le raccomandazioni della BCE sul 2020 e non pagherà dividendi, né effettuerà riacquisti di azioni nel corso del 2020. UniCredit ripristinerà la politica di distribuzione del capitale prevista in Team 23 a partire dal 2021, distribuendo agli azionisti il 50 per cento dell’utile netto sottostante ripartito tra un obiettivo di dividendo in contanti pari al 30 per cento dell’utile netto sottostante e riacquisti di azioni proprie per il 20 per cento”.
Ancora sui dividendi:
“In base al contesto di mercato il Gruppo potrà anche rivedere la ripartizione tra dividendi in contanti e riacquisti di azioni proprie. Il Gruppo rimane impegnato a restituire gradualmente il capitale in eccesso agli azionisti, al di sopra della fascia superiore del MDA CET1 target buffer 200-250 pb. Per mantenere un approccio conservativo della propria posizione di capitale, UniCredit accantonerà già il dividendo in contanti per il FY20 ad un tasso del 30 per cento dell’utile netto sottostante a partire dal 2trim20″.
Così Jean Pierre Mustier, Amministratore Delegato di UniCredit S.p.A. :
“Grazie alla positiva attuazione di Transform 2019, abbiamo una robusta posizione di liquidità e un capitale molto solido, con un CET1 MDA buffer fully loaded di 481 pb, ampiamente al di sopra del nostro target di 200-250 pb. Questa posizione ci ha consentito di continuare a supportare i nostri clienti e le comunità in tutta Europa durante questo contesto sfidante. UniCredit è impegnata ad essere parte della soluzione e per tutto il 2trim20 abbiamo operato in stretta collaborazione con i governi di tutti i Paesi in cui siamo presenti per fornire prestiti garantiti e offrire moratoria per un totale di oltre €41 mld”.
“Abbiamo visto i primi segnali di ripresa commerciale alla fine del 2trim20, quando le economie hanno iniziato a riaprire nella maggior parte dei nostri mercati core. Confermiamo, oggi – ha continuato l’AD della banca italiana, stando a quanto emerge dal comunicato – il nostro costo del rischio per il FY20 a 100-120 pb e manteniamo una visione prudente delle rettifiche su crediti nei prossimi trimestri. Confermiamo inoltre il nostro target per l’utile netto sottostante tra €3 e 3,5 mld per il FY21 e, come annunciato in precedenza, ci siamo impegnati a ripristinare la nostra politica di distribuzione del capitale di Team 23 nel 2021 a partire dal FY20, inclusa la graduale restituzione del capitale in eccesso agli azionisti”.
Mustier ha aggiunto che, “grazie al proseguimento della nostra trasformazione digitale – componente centrale della nostra strategia di Team 23 – abbiamo rapidamente cambiato le nostre modalità di lavoro per riflettere la nuova normalità, guidata dai servizi da remoto. Desidero ringraziare ognuno dei nostri dipendenti per il loro straordinario impegno, resilienza e continuo duro lavoro durante il primo semestre. Insieme assicuriamo che UniCredit è e resterà una banca paneuropea vincente”.
Tornando alle poste di bilancio più rilevanti del secondo trimestre, il margine di interesse di UniCredit è stato pari a €2,4 mld, in calo del 4,0 per cento trimestre su trimestre, a causa del taglio dei tassi nella CEE e il cambio del business mix, dovuto alla focalizzazione su clienti con rating più elevato. Le commissioni sono state pari a €1,4 mld, in calo dell’11,8 per cento anno su anno, con ripresa avviata nel giugno 2020, quando le commissioni totali erano maggiori a/a per Italia (+6 per cento), per la Germania (+11 per cento) e per l’Austria (+2 per cento). I costi operativi sono scesi del 2 per cento trim/trim e dello 0,2 per cento a/a per la continua disciplina sui costi, che ha più che compensato le spese addizionali relative a Covid-19 nel 2trim20. Stimati costi addizionali causa Covid-19 per tutto il FY20, che saranno assorbiti dai risparmi di Gruppo.
Solide le posizioni di capitale, rischio e liquidità, grazie al successo di Transform 2019:
Sul fronte Capitale e liquidità, UniCredit ha riportato un CET1 ratio fully loaded al 13,85 per cento ed un elevato liquidity coverage ratio al 173 per cento; un CET1 MDA buffer fully loaded: 481 pb, in rialzo di 280 pb a/a e di 44 pb trim/trim – nettamente al di sopra del target di 200-250 pb; il costo del rischio si è attestato inoltre nel primo semestre del 2020 a 91 pb e quello FY20 è stato confermato a 100-120 pb. Il bilancio ha messo in evidenza anche un miglioramento al 4,8% del rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi, mentre il rundown del portafoglio Non Core è confermato per il FY21 con le cessioni per €0,9 mld durante il secondo trimestre.