Ucraina, Russia tagliata fuori dal mondo. Schiaffo a Putin anche da Disney, Sony, GM
La Russia di Vladimir Putin sempre più tagliata fuori dal mondo, e sicuramente non solo da quello della finanza.
Mosca continua a pagare cara la decisione di attaccare l’Ucraina: ora anche l’industria cinematografica e dell’intrattenimento recide i legami con il mercato russo, come dimostra la carrellata di annunci arrivata nelle ultime ore da titani del calibro di Disney, Sony, Warner Bros.
A tagliare i ponti con la Russia sono stati anche il colosso automobilistico Usa GM (General Motors) e Harley-Davidson, l’azienda che produce le omonime motociclette.
Mentre in Ucraina infuria la guerra, Disney ha annunciato di aver bloccato tutte le imminenti uscite dei nuovi film in Russia, inclusa quella del nuovo film della Pixar Turning Red. Motivo: “l’invasione non provocata dell’Ucraina e la tragedia della crisi umanitaria”.
“Prenderemo le future decisioni di business a seconda dell’evolversi della situazione – ha annunciato il colosso dell’intrattenimento Disney – Nel frattempo, vista la portata dell’emergenza della crisi dei rifugiati, stiamo lavorando con le nostre NGO partner per fornire aiuti urgenti e altre forme di assistenza umanitaria”.
Idem hanno fatto Warner Bros e Sony.
Così Warner Bros: “Alla luce della crisi umanitaria in Ucraina, WarnerMedia sta interrompendo l’uscita del film “The Batman” in Russia. Continueremo a monitorare l’evoluzione della situazione. Speriamo in una soluzione pacifica e veloce a questa tragedia”.
E a bloccare le sue prossime uscite dei suoi film in Russia è stata anche Sony Pictures.
Russia sanzionata anche da Netflix, che ha annunciato che, contrariamente ad alcuni accordi che sarebbero diventati efficaci a partire dalla giornata di oggi, 1° marzo, non aggiungerà al suo servizio alcuni canali televisivi russi.
“Vista la situazione attuale, non abbiamo nessun piano di aggiungere questi canali – ha confermato un portavoce del gigante dello streaming”.
Il Moscow Times aveva riportato l’anno scorso che Netflix contava su più di 100.000 abbonati in Russia e che avrebbe aggiunto al suo servizio la trasmissione di 20 canali televisivi locali, come Channel One, NTV e il canale della Chiesa ortodossa russa.
Non solo il mondo del cinema e della televisione: anche Gm e Harley hanno deciso di interrompere le consegne dei loro prodotti nel paese.
Harley ha sospeso i propri affari n Russia (da segnalare che, dai dati dell’anno scorso, emerge che le vendite di Harley Davidson in Europa e nel Medio Oriente hanno inciso su quelle totali per il 31%. Non esistono tuttavia dati specifici relativi all’esposizione in Russia).
Dal canto suo GM ha citato “diversi fattori esterni, inclusi i problemi della catena di offerta e altre questioni al di là del controllo della compagnia” nel motivare la scelta di sospendere le consegne in Russia.
Il colosso aerospaziale Usa Boeing ha chiuso inoltre il proprio ufficio a Kiev, interrompendo l’operatività del proprio campus di training situato a Mosca.
La voce dell’Ucraina è stata dunque ascoltata: lo scorso fine settimana, l’Accademia cinematografica ucraina ha lanciato una petizione online chiedendo il boicottaggio mondiale del cinema e dell’industria cinematografica russa, a seguito dell’invasione.
Sebbene quello russo non rappresenti un mercato cruciale per Hollywood, la sua importanza è comunque innegabile, con gli incassi al botteghino che sono stati pari a 601 milioni di dollari nel 2021, il 2,8% circa delle vendite dei biglietti in tutto il mondo che, stando ai dati di Comscore, sono state pari a $21,4 miliardi.
Tra gli ultimi annunci anche quello del colosso delle carte di credito Mastercard che, allineandosi alle sanzioni, ha deciso di estromettere alcune banche russe dalla sua rete di pagamenti.