Notizie Notizie Mondo Tesla e Apple: titoli in calo dopo bilanci IV trimestre. Mercati drogati di buy chiedono ormai sempre di più

Tesla e Apple: titoli in calo dopo bilanci IV trimestre. Mercati drogati di buy chiedono ormai sempre di più

28 Gennaio 2021 15:15

Tesla ed Apple sotto pressione a Wall Street dopo la diffusione dei risultati di bilancio relativi al quarto trimestre del 2020.

Per la prima volta in più di un anno, i profitti di Tesla hanno deluso le stime degli analisti. Nel quarto trimestre del 2020, gli utili del colosso produttore di auto elettrice stati pari a $270 milioni, in crescita rispetto ai $105 milioni dello stesso periodo del 2019. Il risultato ha disatteso tuttavia le previsioni del consensus: l’utile per azione si è attestato infatti a 80 centesimi su base adjusted, rispetto agli $1,03 per azione attesi dal consensus.

Indiscutibile invece il miglioramento della redditività nell’intero 2020: gli utili sono stati pari a $721 milioni, rispetto alla perdita di $862 milioni sofferta nel 2019, e a dispetto della pandemia Covid-19.

Sempre nell’intero anno, le vendite sono salite del 36% a 499.550 veicoli. Nel quarto trimestre nello specifico, il fatturato di Tesla è avanzato del 45,5% su base annua a $10,74 miliardi, meglio dei $10,4 miliardi attesi.

Il successo dei numeri relativi al giro d’affari si spiega in gran parte con l’aumento delle vendite riportato in Cina e in Europa, e grazie all’aggiunta di un nuovo modello, il Model Y che, così come riporta il New York Times, sembra essere diventato tra i top seller negli Stati Uniti.

I risultati di bilancio non saranno stati accolti con entusiasmo da Wall Street, ma Elon Musk è sembrato soddisfatto, sottolineando che il 2020 è stato “un anno che ci ha distinto in molti modi. Nonostante il contesto sfidante, abbiamo raggiunto una importante pietra miliare nella produzione e nelle consegne di 500.000 veicoli”.

Il rialzo delle vendite nell’intero 2020, pari a +36%, è stato supportato anche dall’apertura di una fabbrica Tesla a Shanghai, che sta iniziando a produrre sia il Model Y che il Model 3 e che indubbiamente ha dato una spinta al gruppo in quanto situata in un paese, la Cina, che è il primo produttore al mondo di auto tradizionali ed elettriche.

Gli analisti si concentrano sulla reazione del titolo, che nel 2020 è balzato di quasi il 700%, facendo di Tesla il produttore di auto con la capitalizzazione di mercato più alta del settore nel mondo.

Intervistata dalla BBC Rebecca Crook, responsabile della divisione di crescita dell’agenzia digitale Somo, ha sottolineato che “Tesla ha chiuso un anno di incredibile successo, aggiungendosi a società del tipo Amazon che si sono confermate ‘vincitrici’ di un anno turbolento”.

Gli ultimi 12 mesi sono stati difficili per i produttori di auto – ha continuato Crook, aggiungendo che “è cruciale che Tesla preservi questo momentum, visto che il suo successo invia segnali di ottimismo alla più ampia industria dell’auto”.

Il trend del titolo, premiato nei mesi precedenti da una forte carrellata di buy, dimostra in ogni caso che gli investitori pretendono sempre di più dal gruppo: se le azioni sono sotto pressione, è anche perché, oltre a deludere sul fronte dei profitti, Tesla non ha fornito un chiaro target per le consegne di veicoli nel 2021.

Nel comunicato si legge che, “in un orizzonte pluriennale, prevediamo di raggiungere un tasso medio annuo di crescita nelle consegne di veicoli pari al 50%. In alcuni anni potremmo crescere più velocemente, come per esempio, in base alle nostre attese, nel 2021″.

A tal proposito Nicholas Hyett, equity analyst presso Hargreaves Lansdown, ha ricordato come il mercato di cui Tesla detiene al momento la leadership, ovvero quello delle auto elettriche, sia destinato a diventare sempre più competitivo, il che costringe il gruppo a “lavorare più duramente”.

Riguardo agli utili inferiori alle attese, Hyett ha sottolineato che è possibile che sulla redditività abbia pesato “la transizione dai modelli premium Model S e X, a quelli con prezzi più accessibili Model 3 e Model Y”. Inoltre, “Tesla risponderà che, con una quantità maggiore di veicoli che entrerà nella catena di produzione, la redditività aumenterà. E’ vero, ma (la società) dipende dalla domanda globale e dalla richiesta di un numero sempre più alto di prodotti Tesla”.

A proposito di competizione crescente, il New York Times scrive che in Europa Tesla si trova a sfidare società come Volkswagen, Renault, Hyundai, Daimler e altre, che hanno introdotto modelli di auto elettriche più accessibili che, in alcuni casi, stanno già vendendo più del Model 3 del gruppo.

Negli Stati Uniti, il focus è sulla competizione rappresentata dalla Mustang Mach-E appena lanciata da Ford Motor.

A pubblicare i risultati trimestrali alla fine delle contrattazioni di ieri è stata la società di un altro titolo tra i più gettonati del 2020: Apple, le cui quotazioni sono anch’esse in ribasso.

Il colosso americano ha annunciato ieri di aver riportato un giro d’affari di un valore di $111,4 miliardi nel primo trimestre dell’anno fiscale 2021 terminato lo scorso 26 dicembre, in rialzo del 21% su base annua. Per la prima volta nella storia, Apple ha superato la soglia del fatturato trimestrale pari a $100 miliardi, con le vendite internazionali che hanno inciso per il 64%. Bene anche l’utile per azione, che si è attestato a $1,68, in crescita del 35% su base annua. Gli analisti avevano previsto un attivo per azione di $1,41, su vendite per $103,28 miliardi.

Apple ha dunque fatto meglio delle previsioni. Come da quando è esplosa la pandemia coronavirus Covid-19, il gigante non ha però fornito alcuna guidance per il trimestre corrente.

Ma perché il titolo è in calo? Semplice: anche in questo caso, gli investitori stanno chiedendo di più al gigante che ha visto balzare le proprie quotazioni dell’80% nel corso dell’ultimo anno, e che ha segnato soltanto negli ultimi tre mesi un rally del 24%.