Tesla: Goldman Sachs fa mea culpa e corre ai ripari con upgrade rating e target price
Goldman Sachs fa “mea” culpa su Tesla, dicendo di aver “sbagliato” quando, lo scorso giugno, tagliò il rating sul titolo da “buy” a “neutral”, a causa dei timori sul trend della domanda e sulla produzione delle auto elettriche del colosso nel secondo semestre del 2020. L’analista Mark Delaney precisò che la decisione aveva a che fare anche con il fatto che l’azione era scambiata a un valore superiore al target price, già rivisto al rialzo, di $950 (valore precedente allo stock split , poi lanciato dal gruppo).
Gli analisti di Goldman hanno annunciato così di aver fatto dietrofront, rialzando il rating da “neutral” a “buy”, e migliorando il target price, dal precedente $455 a $780.
Una vittoria per il ceo Elon Musk e per gli azionisti di Tesla, che si appresta a terminare il 2020 con un rally record, pari a quasi +600%. E una vittoria che si accompagna al riconoscimento ufficiale arrivato da S&P Dow Jones Indices che, dopo aver provocato a settembre lo sconcerto sui mercati prendendo la decisione di non inserire l’azione nell’indice S&P 500, ha dato finalmente il suo via libera.
Tesla diventerà azione quotata sullo S&P 500 a partire dal prossimo 21 dicembre. L’ingresso nell’indice ha alimentato e probabilmente alimenterà ancora gli acquisti sul titolo, visto che i gestori dei fondi ETF che replicano l’indice S&P 500 dovranno acquistare Tesla per aggiungerla ai loro portafogli.
In realtà, nella sessione della vigilia, la performance dell’azione è stata tutto fuorché positiva.
Il titolo è crollato nei minimi intraday fino a -7,4%, per poi ridurre le perdite in chiusura, scontando l’annuncio del noto ex gestore di hedge fund Michael Burry, che ha detto di star shortando il titolo Tesla.
Goldman Sachs non è d’accordo, però, così come non è d’accordo Morgan Stanley, visto che, dalla lista sui titoli scelti per il 2021 grazie alla loro “crescita secolare” è emerso, oltre al nome di Apple, anche quello di Tesla.
In realtà ieri, a parte l’annuncio dello short seller su Tesla, ha pesato anche la dichiarazione di Elon Musk, che ha deluso i mercati sulla possibilità di lanciare una operazione di M&A: “Sicuramente non lanceremo un takeover ostile. Se qualcuno dicesse. ‘Ehi, credo che sarebbe una buona idea fonderci con Tesla, sicuramente ne parleremmo”. Le parole fin troppo caute di Musk, che preferirebbe un M&A pacifico, non sono state di aiuto al titolo, tutt’altro. Anche perché Musk ha ricordato di aver detto come il valore del titolo fosse troppo alto.