Notizie Notizie Mondo Tecnologia: oltre i soliti nomi, ecco i titoli interessanti ma nascosti nello spazio dei semiconduttori

Tecnologia: oltre i soliti nomi, ecco i titoli interessanti ma nascosti nello spazio dei semiconduttori

25 Agosto 2021 15:10

I titoli tecnologici hanno sperimentato un forte rally nell’ultimo anno, nonostante qualche intoppo, sostenuti dalla trasformazione digitale dell’economia globale. Basta guardare all’indice Nasdaq 100 per rendersene conto: proprio ieri ha messo a segno l’ennesimo valore record di chiusura e la sua performance è di un +19% da inizio anno e di un +32% da agosto 2020. In un settore tecnologico affollato e oggi più costoso, guardare oltre i “soliti sospetti” potrebbe fare la differenza. Ne sono convinti alla società di asset management indipendente Comgest.

“Gli investitori globali, infatti, hanno a volte trascurato il fatto che le aziende che non operano principalmente nello spazio digitale possono ancora beneficiare enormemente della trasformazione digitale, godendo anche di una certa protezione contro improvvisi cali del tech in virtù della loro diversificazione”, sostiene Laure Négiar, Gestore del fondo Comgest Growth World di Comgest.

Naturalmente, ciò non significa che si debbano evitare le aziende più note. Nello spazio dei semiconduttori, Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), multinazionale di produzione e progettazione di semiconduttori, rimane un titolo di forte crescita qualitativa, sottolinea l’esperto. Tuttavia, gli investitori non dovrebbero perdere di vista il fatto che le tendenze di crescita secolare che sostengono i titoli tecnologici stanno effettivamente sostenendo una gamma diversificata di aziende, non tutte così note. Vale sempre la pena quindi allargare il campo e cercare di capire e individuare quali realtà possono beneficiare della trasformazione digitale, anche se la linea di business principale è altrove.

Da Comgest fanno due nomi in particolare. Si tratta di due titoli giapponesi di semiconduttori non classificati come titoli tecnologici: sono Hoya Corporation e Shin-Etsu Chemical. “Queste aziende – illustra Négiar – hanno costruito posizioni dominanti in aree mirate della catena del valore dei semiconduttori, offrendo anche agli investitori benefici di diversificazione nel caso in cui la tendenza digitale dovesse invertirsi temporaneamente”. Tuttavia, poiché non sono propriamente intesi come titoli tecnologici, queste aziende vengono scambiate a multipli più bassi rispetto ai loro colleghi più noti, nonostante godano di una crescita degli utili e di margini che sono almeno pari a quelli del resto del settore. Ecco chi sono più da vicino.

Hoya Corporation ha iniziato la sua attività come un’azienda di bicchieri di vetro e ha trovato la sua forza principale nella lavorazione del vetro fino a diventare quasi dominante nei substrati per dischi e nei materiali di imaging per semiconduttori. Sebbene derivi oltre il 60% delle vendite dall’attività di lifecare, circa il 20% dei suoi profitti proviene dal ruolo giocato nella catena di fornitura dei semiconduttori. L’azienda è il leader globale nella produzione di photoblank e fotomaschere, un’area di nicchia ma altamente redditizia – i margini operativi sono superiori al 50%. Le vendite di Hoya di componenti Extreme Ultraviolet (EUV) per l’ultima generazione di chip semiconduttori sono aumentate di oltre il 50% all’anno negli ultimi due anni.

Anche Shin-Etsu Chemical ha costruito una posizione quasi inattaccabile fornendo componenti essenziali all’industria dei semiconduttori. Non è molto conosciuta al di fuori del Giappone e ancor meno come titolo tecnologico. Eppure, è il leader mondiale nella produzione di wafer per semiconduttori (su cui vengono stampati i circuiti) con una quota di mercato del 30%, un business molto interessante con rendimenti sul capitale investito (ROIC) superiori al 20% e una crescita degli utili a due cifre. L’azienda è protetta da significative barriere all’entrata, il che significa che i suoi rendimenti sono sostenibili: si tratta di un business di scala in quanto ci vogliono almeno due o tre anni per costruire un impianto greenfield e ancora di più per costruire un rapporto di fiducia con i clienti. La domanda di wafer da 300 millimetri per smartphone, data center e altre applicazioni è destinata ad aumentare più velocemente dell’offerta per qualche tempo, aumentando sia i volumi che i prezzi. Secondo Comgest, Shin-Etsu dovrebbe essere in grado di generare una crescita annua dei guadagni a due cifre nei prossimi 5 anni, sostenuta dalla continuazione di queste tendenze.