TIM barcolla dopo conti e taglio guidance, titolo a -5% sui minimi a 11 mesi
Trimestre non esaltante e inatteso taglio della guidance. Per Telecom Italia continua il momento difficile testimoniato dal nuovo tonfo odierno in Borsa con titolo ai nuovi minimi annui.
Il titolo Telecom ha così aperto subito in ribasso di oltre il 5% in area 0,32 euro, livello a cui si mantiene dopo la prima ora di contrattazioni. Il titolo viaggia sui minimi da novembre 2020 e Telecom risulta il peggior performer del Ftse Mib da inizio anno con oltre -15%.
Andamento terzo trimestre
La maggiore tlc italiana ha mancato, di poco, le stime a livello di ricavi trimestrali. Il gruppo guidato da Luigi Gubitosi ha riportato ricavi per il terzo trimestre che hanno mancato la stima media degli analisti attestandosi a 3,84 miliardi di euro rispetto ai 3,88 mld del consensus Bloomberg. Leggermente sotto le attese anche l’ebitda organico a 1,67 mld (consensus 1,68 mld). A deludere in particolare l’ebitda domestico a 1,3 mld (-8,3%).
Nei nove mesi i ricavi di TIM si sono attestati a 11,4 miliardi di euro (-0,4% a/a organico). Sempre nei nove mesi l’ebitda organico è stato pari a € 4,9 mld (-4,4% YoY). Il risultato netto è stato di 0,2 miliardi nel terzo trimestre, 0,3 miliardi nei nove mesi escludendo l’impatto delle partite non ricorrenti (0,02 miliardi incluse le partite non ricorrenti). In calo i debiti, con l’indebitamento finanziario netto after lease a € 17,6 mld (-€ 3,1 mld YoY).
Il taglio della guidance coglie un po’ di sorpresa gli analisti che puntavano sul traino dal calcio. “L’ebitda domestico after lease in calo del 9,2% è in linea con le sue stime, non si aspettava che la guidance sul mercato domestico venisse rivista al ribasso: vendite in calo low single digit (precedente stabili), ebitda adjusted after lease in calo “high single digit” (precedente “mid single digit”), rimarca Equita SIM.
Nel release dei conti trimestrali, la tlc rimarca come sia proseguita la stabilizzazione dei ricavi da servizi nel segmento del fisso a cui si affianca un sensibile miglioramento dei ricavi da servizi del mobile. Migliora, inoltre, il tasso di abbandono (‘churn’) sia nel fisso (3%, dopo il 3,4% del secondo trimestre e il 4,0% dell’anno precedente), sia nel mobile dove ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 14 anni (3,6%, a fronte del 5,2% dell’anno precedente), invertendo l’andamento tipico della stagione estiva.
Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,5 milioni, in crescita rispetto al trimestre precedente di 155 mila linee. Nonostante il mercato rimanga competitivo nella parte a minor valore (clientela low-spending), il dato di ‘mobile number portability’ complessivo (ovvero il flusso di clienti tra operatori) registra un significativo calo rispetto all’anno precedente (-31% YoY), attestandosi a 2,3 milioni di linee, configurandosi come il terzo trimestre più basso degli ultimi 10 anni. Continua lo sviluppo della rete mobile 5G, che è stata premiata come la più veloce d’Europa da Opensignal.
“Nel fisso, grazie all’offerta calcio e alle azioni commerciali e di miglioramento della copertura, si conferma una stabilizzazione delle linee e si è registrato in particolare un significativo incremento delle linee ultrabroadband, che hanno raggiunto i 9,7 milioni, di cui 5,1 retail con una crescita di 652 mila linee nei primi 9 mesi (1.050 mila linee incluso wholesale)”, rimarca la nota di TIM.
Rivista al ribasso la guidance 2021
L’alta competizione sul mercato domestico ha indotto Telecom a tagliare la guidance 2021. TIM motiva la decisione con i costi di start-up delle nuove iniziative strategiche e le condizioni di mercato.
Le nuove stime per il periodo 2021-2023 indicano Ebitda organico after lease del gruppo ridotto a un calo medio a una cifra da un calo a una cifra medio-basso in precedenza. Telecom Italia vede anche ricavi da servizio organico domestico 2021 con una diminuzione a una cifra bassa rispetto a quella stabile nella guidance precedente.
Nel CdA di ieri si è anche discusso, in vista della preparazione del nuovo Piano Strategico, di possibili iniziative di riorganizzazione del Gruppo che mirino a valorizzare gli asset e business aziendali.