Snam conferma la remunerazione per gli azionisti, acconto dividendo sul 2020 e cedola in crescita del 5% al 2022
Snam imprimerà un’accelerazione del suo business, con risultati previsti in crescita nei prossimi anni grazie a una strategia focalizzata sulla transizione energetica, e offrirà ritorni interessanti per gli azionisti. Nel suo piano industriale 2020-2024, il gruppo ha confermato l’impegno a garantire agli azionisti una remunerazione attrattiva e il pagamento di un acconto sul dividendo. In particolare, si aspetta una crescita del dividendo per azione del 5% fino al 2022, con un’ulteriore crescita minima del 2,5% nel periodo 2023-2024. Inoltre, prevede che per l’esercizio 2020 possa essere distribuito nel 2021 un dividendo complessivo pari a 0,2495 euro per azione, di cui il 40% a titolo di acconto con pagamento a gennaio 2021 (come deliberato dal consiglio di smministrazione dello scorso 4 novembre), mentre il restante 60% a saldo con pagamento a giugno, da sottoporre all’assemblea degli azionisti che approverà il bilancio di esercizio 2020.
In termini finanziari, il gruppo prevede un utile netto in crescita di circa il 3% nel 2021 rispetto alla guidance 2020. Guardando più in là, si stima un incremento medio annuo (con base 2019) dell’utile netto del 2,5%, mentre l’utile netto per azione dovrebbe salire del 3,2% e l’Ebitda di un +3,3% ogni anno dal 2020 al 2024.
Risultati che verranno raggiunti grazie a una strategia focalizzata sulla transizione energetica. Snam infatti punta a raggiungere l’obiettivo di neutralità carbonica al 2040, e cogliere le opportunità offerte dai gas verdi, in primis l’idrogeno. “Il piano 2020-2024 – commenta Marco Alverà, amministratore delegato del gruppo – apre una nuova fase della storia di Snam, che nella sfida climatica è ben posizionata per avere un ruolo di abilitatore della transizione energetica. Snam sarà una delle prime società energetiche a raggiungere la neutralità carbonica nel 2040 e darà un ampio contributo alla decarbonizzazione del sistema attraverso lo sviluppo dei gas verdi e in particolare dell’idrogeno”.
Nel piano 2020-2024 Snam prevede un incremento degli investimenti di quasi 1 miliardo rispetto ai 6,5 miliardi del piano precedente, portandoli a circa 7,4 miliardi entro il 2024. Queste risorse verranno impiegate per lo sviluppo del sistema, ovvero al core business delle infrastrutture regolate (6,7 miliardi) ma anche per la transizione energetica con oltre 0,7 miliardi di investimenti, quasi raddoppiati rispetto al precedente piano. In particolare, nel settore dell’idrogeno Snam prevede investimenti per circa 150 milioni al 2024.
La transizione energetica verso un modello più sostenibile guiderà il futuro del settore. Si prevede infatti un nuovo “superciclo” di investimenti pubblici e privati da circa 100-150 trilioni di dollari per l’innovazione dei sistemi energetici, da cui deriveranno nuove opportunità di creazione di valore per gli operatori lungo l’intera filiera. Grandi prospettive di sviluppo riguarderanno i gas verdi, in particolare l’idrogeno, che possono potenzialmente raggiungere oltre il 25% del mix energetico globale al 2050. E Snam sembra proprio ben posizionata per beneficiare dei nuovi mega-trend della transizione energetica. Se il modo più efficiente per trasportare idrogeno verde è rappresentato dall’infrastruttura gas, Snam potrà beneficiare di infrastrutture che sono già al 70% hydrogen ready e che saranno abilitanti della transizione energetica. La prospettiva, al 2050, è di trasportare gas interamente decarbonizzato per fare dell’Italia un hub europeo dell’idrogeno.
Non solo. Il piano prevede circa 500 milioni di investimenti in digitalizzazione per consentire a Snam di diventare la società di trasporto gas più tecnologicamente avanzata al mondo. Le attività includeranno, tra le altre, il monitoraggio in tempo reale dei consumi, l’utilizzo di droni e satelliti per l’ispezione della rete, l’individuazione georeferenziata e in tempo reale di eventuali fuoriuscite e la manutenzione predittiva.