Notizie Notizie Mondo Settimana corta sui mercati: aprile si apre con i ‘messaggi’ in arrivo dai dati sul lavoro Usa

Settimana corta sui mercati: aprile si apre con i ‘messaggi’ in arrivo dai dati sul lavoro Usa

29 Marzo 2021 10:44

Settimana corta sui mercati finanziari che si preparano alle festività di Pasqua. Diverse le Piazze finanziarie internazionali (tra cui quella di Milano) che resteranno chiuse per festività. Ma in attesa dello stop pasquale sono numerosi gli appuntamenti che puntelleranno l’ottava, tra cui l’aggiornamento mensile di venerdì prossimo sul mercato occupazionale statunitense.

Se la settimana si è aperta con pochi spunti macro di rilievo, saranno diversi gli appuntamenti da cerchiare in rosso in agenda a partire da domani martedì 30 marzo. In evidenza i vari indicatori di fiducia nella zona euro, ma anche l’inflazione in Germania e la fiducia dei consumatori per gli Usa. Il giorno successivo, mercoledì 31 marzo, l’attenzione sarà rivolta alla Cina che pubblicherà il Pmi manifatturiero e non manifatturiero. Tra i market mover di giornata da segnalare l’inflazione nell’Eurozona per il mese di marzo. Atteso anche il primo assaggio di dati sul fronte del lavoro americano, con l’uscita del sondaggio ADP sulla variazione degli occupati del settore privato. Restando sempre negli Usa in uscita nel corso della giornata anche il Pmi Chicago e le vendite in corso di abitazioni.

Il mese di aprile prende il via con la nuova riunione dell’Opec+, chiamato a pronunciarsi sulla produzione di maggio. Nel corso della giornata di giovedì primo aprile sono previste le letture di marzo dell’indice Pmi in Cina (Caixin), in Spagna e Italia ma anche nella zona euro. Numerose le indicazioni in arrivo da Oltreoceano, tra cui le nuove richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione, la spesa edilizia e l’indice Ism manifatturiero.

Venerdì 2 aprile, giornata in cui numerosi mercati sono chiusi per festività, si attende l’aggiornamento mensile sui dati sul mercato del lavoro statunitense. In particolare, è previsto il tasso di disoccupazione, le nonfarm payrolls e i salari medi orari. “Sulla base dei recenti rapporti, il rallentamento registrato nel mercato del lavoro statunitense alla fine dello scorso anno sembra essere stato in gran parte dovuto all’incertezza sul passaggio di consegne presidenziali e alla scadenza alla fine dello scorso anno dei vari programmi di emergenza, che sono stati introdotti a seguito della pandemia – sottolinea Michael Hewson, chief market analyst di Cmc Markets Uk -. Dal -227mila di dicembre, abbiamo assistito a un aumento dei posti di lavoro di 166mila e 379mila unità a gennaio e febbraio, poiché all’inizio di gennaio è stato approvato un nuovo pacchetto di stimoli da 900 miliardi di dollari”. L’esperto aggiunge che “anche la spesa dei consumatori, che ha visto un rallentamento alla fine dello scorso anno, sta mostrando delle prove di rimbalzo, il che è di buon auspicio per il report sulle payrolls di marzo, così come la recente firma di un altro pacchetto di stimolo da 1,9 trilioni di un paio di settimane fa”. Il programma di vaccinazione sta proseguendo a ritmo sostenuto negli Stati Uniti insieme a un rallentamento nell’aumento dei casi di virus, ospedalizzazioni e decessi sta anche aiutando in termini di ripresa degli Stati Uniti, con il rapporto sui salari di marzo che, secondo Hewson, dovrebbe registrare altri +600mila nuovi posti di lavoro e il terzo consecutivo mese di aumenti.