Notizie Notizie Italia Rete unica fa sbandare TIM: stallo tra CdP e Macquarie sulla governance di Open Fiber

Rete unica fa sbandare TIM: stallo tra CdP e Macquarie sulla governance di Open Fiber

24 Marzo 2021 10:59

Torna a soffrire in Borsa il titolo Telecom che al momento segna una flessione dello 0,30% a 0,43 euro. A pesare sul titolo della tlc italiana un nuovo articolo di Repubblica che torna sul tema rete unica e individua lo stallo nell’operazione nella discussione sulla governance tra CDP e Macquarie, chiedendo quindi al governo un indirizzo sulla struttura del deal che possa sbloccare la situazione.

Il principale ostacolo all’accordo tra CdP e Macquarie

Il principale nodo da sciogliere riguarda il controllo di Open Fiber,  società che dal 2015 sta posando una rete in fibra ottica concorrente a quella di Tim. A dividersi il controllo di Open Fiber in parti uguali sono Cdp ed Enel con il 50% ciascuno.

Ma al cda di Enel da settembre scorso, è arrivata l’offerta del fondo Macquarie che valorizza il suo 50% 2,65 miliardi al netto dei debiti. Il 23 febbraio scorso, Cdp rinuncia a esercitare il suo diritto di prelazione sulla quota di Enel, ma si dice disponibile a valutare un rafforzamento della propria partecipazione di qualche punto percentuale sopra il 50% in modo da poter guidare il processo di convergenza con la rete di Tim. Le trattative con Macquarie sono iniziate ma non hanno ancora prodotto un accordo. Secondo l’articolo, la difficoltà emergerebbe dalle condizioni di governance che pone Macquarie per avere garanzie sul ritorno dell’operazione in caso di fusione con FiberCop e che richiederebbe un avanzamento dell’analisi sull’operazione per verificare i ritorni. Equita dubita che l’operazione di fusione possa essere peggiorativa sui ritorni di Macquarie rispetto all’ingresso nella sola OF viste le sinergie attivabili, anche se comprendiamo che il fondo voglia tutelarsi rispetto a valutazioni relative che al momento sono ancora da definire.

 La view di Equita

 L’articolo segnala quindi la necessità di un’azione di indirizzo da parte del governo, esprimendo dubbi sul fatto che in ogni caso TIM possa mantenere il 51% dell’asset, come da lettera di intenti dell’estate scorsa tra TIM e CDP. Per Equita, il tema delle garanzie per il fondo sembra superabile visto che la rete unica offre sinergie e visibilità sull’asset che aumentano il ritorno atteso. Discussione ancora apertura sul tema dell’assetto azionario, anche se gli esperti della Sim non pensano che sia un ostacolo insuperabile. “La disponibilità di TIM e di Vivendi di accettare soluzioni diverse da quanto concordato questa estate rimane un punto critico per il deal a nostro avviso, più del negoziato sulla governance di OF a nostro avviso” concludono gli esperti della Sim.