RBA aggressiva alimenta nervosismo, Borse giù e super dollaro prima di Bce e inflazione US
Torna a prevalere il nervosismo sui mercati con la nuova impennata dei rendimenti dei titoli di Stato che sta frenando le Borse. Ieri sera il Treasury Usa decennale è nuovamente schizzato sopra il 3% senza un catalyst preciso dietro il movimento al di là di una serie di emissioni societarie che possono aver influito. “Gli investitori si stanno preparando al dato sull’inflazione USA di venerdì, atteso all’8,2% ma che potrebbe sorprendere ancora una volta al rialzo considerata la corsa dei carburanti e del gas”, rimarcano stamattina gli esperti di MPS Capital Services.
Stanotte altra benzina sul fuoco è arrivata dalla decisione della RBA, la banca centrale australiana, di mettere in atto un rialzo ‘pesante’ dei tassi per combattere l’inflazione. L’aumento dei tassi di 50 pb è stato una sorpresa poiché era previsto un rialzo di 25 pb.
In generale, il sentiment sull’azionario continua a scontare i continui timori su ulteriori impennate dell’inflazione e i tassi sui Treasuries Usa a 10 anni sono tornati a puntare verso l’alto. In Europa si guarda con preoccupazione alle mosse della Bce che si riunirà giovedì e cresce il timore che possa propendere per un percorso di inasprimento più netto rispetto al piano delineato dalla presidente della BCE, Christine Lagarde, un paio di settimane fa, soprattutto dopo che l’inflazione dell’Eurozona è salita a un nuovo record dell’8,1% a maggio.
Ieri Barclays ha rivisto le proprie stime sulle future mosse della Bce e indica incrementi di 25 punti base nelle riunioni di quest’anno (luglio, settembre, ottobre e dicembre) e a inizio 2023, portando il tasso sui depositi allo 0,75%. Gli esperti della banca inglese giudicano, tuttavia, improbabile un rialzo dei tassi di 50 punti base, in particolare nell’incontro di luglio. Secondo Barclays, la Lagarde questa settimana potrebbe ribadire la necessità di un graduale approccio alla luce delle prospettive incerte e della flessibilità per evitare la ripresa del mercato frammentazione.
Nervosismo che si riflette in un calo dei futures di Wall Street, insieme al sel-off sulle crypto con bitcoin arrivato a cedere il 7%. Di contro è tornato a correre il dollaro Usa. Il timore che una lettura calda dell’inflazione negli Stati Uniti, in arrivo venerdì,aumenti le pressioni per un aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve oltre l’atteso rialzo di 50 pb della prossima settimana.
Il biglietto verde si è apprezzato dello 0,8% contro lo yen per toccare 132,955, il suo massimo dal 2002. Il governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda è rimasto accomodante oggi promettendo sostegno all’economia e una politica monetaria accomodante anche se i prezzi iniziano a salire.