Piazza Affari tiene la barra dritta nonostante i ‘venti contrari’, ecco cosa tenere sotto controllo
I mercati dovrebbero rimanere positivi nonostante i venti contrari a breve termine. E’ quanto emerge dal report sull’andamento del segmento italiano delle mid-small caps realizzato da Intermonte. Nell’ultimo mese, durante la stagione dei risultati trimestrali, Piazza Affari ha registrato una performance sorprendentemente positiva, pur in presenza dei ben noti ‘venti contrari’ come la scarsità di componenti, l’inflazione delle materie prime e dei costi di spedizione e il preoccupante aumento dei casi di Covid negli Stati Uniti e in Europa.
Nel dettaglio, il mercato azionario italiano è cresciuto del 4,7% nell’ultimo mese (+25,8% YTD), con l’indice Ftse Italy Mid-Cap (+2,4% nell’ultimo mese) che ha sottoperformato l’indice principale del 2,3% (+7,9% YTD su base relativa), mentre l’indice FTSE Italy Small Caps (+4,6% nell’ultimo mese). Guardando all’andamento delle mid/small cap in tutta Europa, l’indice MSCI Europe Small Caps è salito del 3% nell’ultimo mese, con una performance migliore delle mid cap italiane ma peggiore delle small cap italiane. Gli analisti di Intermonte avevano previsto che i mercati avrebbero letto (controintuitivamente) l’aumento dell’inflazione a breve termine principalmente come un rischio per la domanda e quindi come un fattore credibile per il mantenimento di politiche dovish nel lungo termine da parte delle banche centrali.
In questo contesto, i titoli growth sono quelli che hanno beneficiato maggiormente. “Rimaniamo fiduciosi che la ripresa della domanda si dimostrerà resiliente e che la campagna vaccinale terrà sotto controllo la situazione Covid, e crediamo che i vari piani di ripresa e i programmi di investimenti infrastrutturali in corso sosterranno l’outlook 2022. In alcuni casi, suggeriamo di giocare i temi di investimento con titoli di seconda linea per evitare valutazioni troppo costose. Per quanto riguarda la liquidità delle mid/small cap, la situazione continua a migliorare gradualmente e non cambiamo le nostre stime sull’afflusso di PIR”, suggeriscono da Intermonte.
PIR tradizionali? Ecco alcune stime
Per quanto riguarda i piani individuali di risparmio, a lungo termine, le ipotesi degli esperti si basano sull’aspettativa che l’interesse per questo prodotto rimanga abbastanza elevato grazie al beneficio fiscale e, dal punto di vista del distributore, al fatto di poter contare su un impegno a lungo termine da parte dell’investitore. “In particolare, continuiamo a prevedere un 2021 generalmente positivo in termini di afflussi, nonostante un inizio d’anno più debole del previsto, in quanto riteniamo che la classe azionaria mid/small sia ben posizionata nelle strategie degli investitori, il che dovrebbe tradursi anche in maggiori sforzi commerciali e distributivi da parte delle case d’investimento. Tuttavia, stiamo riducendo le nostre previsioni di afflusso per il 2021 a cifre meno ambiziose”, concludono.