Notizie Notizie Italia Piazza Affari e il debito delle quotate: leva finanziaria “ragionevole”, lo studio di Equita

Piazza Affari e il debito delle quotate: leva finanziaria “ragionevole”, lo studio di Equita

7 Maggio 2020 11:08

Piazza Affari è stata duramente colpita dallo scoppio del Covid-19, con l’indice Ftse Mib che ha messo a segno un calo di circa il 27% da inizio anno (facendo peggio di altri indici, tra cui l’Euro Stoxx 600 che ha segnato un -18%). Un ribasso a cui ha contribuito anche il nuovo allargamento dello spread BTP-Bund. E non è certo un mistero che una delle maggiori debolezze dell’Italia è il suo elevato debito pubblico. Il quadro, invece, appare più “rassicurante” se si analizza la leva finanziaria delle società quotate italiane. La ricerca di Equita dal titolo “Improved resiliency to face uncertainty” firmata da Luigi De Bellis, co-responsabile dell’ufficio studi della sim milanese, mostra come, nonostante l’emergenza sanitaria ed economica innescata dal Covid-19, “la leva finanziaria delle società quotate italiane è ragionevole” e c’è appunto una “migliore resilienza per affrontare l’incertezza”.

 

Per industriali e servizi: leva molto contenuta
L’analisi pone l’accento su come le aziende italiane quotate stiano bene in termini di solidità finanziaria, “con una leva finanziaria ragionevole e contenuta in assoluto e rispetto agli altri indici mondiali”. Scandagliando i vari settori emerge che quello industriale e dei servizi, quello con il maggior numero di imprenditori e che rappresenta la spina dorsale dell’economia italiana, ha evidenziato “una leva molto contenuta”. La fotografia mostra dunque aziende più solide che in passato, compreso il sistema bancario ora è in forma migliore rispetto al 2008-2009 con un capitale medio quasi raddoppiato dal 2009 e la qualità degli attivi è molto migliorata.

 

Alcuni numeri
Dallo studio di Equita emerge che sull’indice Ftse Mib presentano un rapporto medio tra indebitamento netto e margine operativo lordo (Ebitda) pari a 1,9 volte a fine 2019, “indicando quindi che il livello complessivo del debito aziendale è ragionevole”. Tra le indicazioni “rassicuranti” c’è anche il fatto che circa il 20% delle quotate del Ftse Mib (esclusi i finanziari) hanno una posizione finanziaria positiva. Se si fa un confronto con gli altri mercati globali, a Wall Street (S&P 500) la percentuale di società che ha una posizione finanziaria positiva è pari al 19%, al 17% per il Cac40 e al 24% per l’indice giapponese Topix e per il Dax.

 

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