Piazza Affari debole in attesa fiducia al governo Draghi. Debole Stellantis dopo le immatricolazioni
Piazza Affari si muove sotto la parità, insieme agli altri listini europei. Sui mercati torna la paura della reflazione, ovvero il timore di una brusca impennata del tasso di inflazione, soprattutto negli Stati Uniti, dopo l’ascesa dei rendimenti dei Treasury Usa, arrivati sui massimi ad un anno. In particolare, quelli decennali ieri sono saliti fino a oltre l’1,3%, al record dal febbraio del 2020, mentre i tassi dei Treasuries a 30 anni hanno toccato il record in più di un anno, al 2,08%, alimentando e confermando i timori di una reflazione negli Stati Uniti in attesa dei vrebali sulla riunione di gennaio della Federal Reserve, in uscita questa sera. La banca centrale americana ha promesso di rimanere accomodante ma i mercati sono preoccupati per un aumento dei prezzi che potrebbero iniziare ad allertare Jerome Powell & Co.
Dopo un avvio in calo l’indice Ftse Mib cerca di limitare le perdite riavviciandosi alla parità in area 23.440 punti, dopo i ribassi di ieri. In Italia sale l’attesa per l’intervento del nuovo presidente del Consiglio, Mario Draghi, che questa mattina presenterà al Senato le sue priorità politiche, prima del voto di fiducia.
Tra i titoli del panere principale di Piazza Affari, tonfo di Nexi che cade sul fondo con un -3,7%. Il gruppo ha completato l’emissione di un bond equity-linked da 1 miliardo di euro con durata 7 anni. I proventi derivanti dal collocamento saranno utilizzati per rifinanziare parte dell’indebitamento di Nets. Giù anche Stellantis (-0,7%) dopo il nuovo crollo delle immatricolazioni in Europa, che a gennaio hanno mostrato un -25,7%, complice il ritorno del virus. In questo quadro, Stellantis ha fatto peggio del mercato evidenziando a inizio anno una flessione delle immatricolazioni del 27,4%.
Sul fronte opposto, si muovono in controtendenza le utilities, dopo i ribassi di ieri, con Italgas che sale dello 0,8%, seguita a ruota da Enel (+0,4%). Secondo un articolo di Repubblica, le priorità del nuovo ministro per la transizione energetica, Roberto Cingolani, potrebbero riguardare la revisione del modello di consumo energetico
verso le fonti rinnovabili, lo sviluppo delle smart cities, la qualità dell’aria con un rafforzamento delle politiche di riduzione delle emisisoni di gas serra. “Si tratta di indicazioni positive per il settore renewables”, commentano oggi gli analisti di Equita.
Da monitorare oggi Poste Italiane che dopo uno slancio di oltre il 2% in avvio ha rallentato il passo segnando un +0,7% in scia ai conti diffusi questa mattina. Il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha chiuso l’ultimo trimestre del 2020 con un utile netto in crescita del 18,7% a 308 milioni, migliore delle attese di alcuni analisti che in media avevano pronosticato un dato trimestrale di 160 milioni. Sul fronte cedola, l’intenzione del gruppo è quella di proporre un dividendo di 0,486 euro che rappresenta un incremento del 5% anno su anno.