Piazza Affari debole in attesa di un accordo Ue. Banche su giri con Ubi e Banco Bpm. Ecco i titoli da monitorare
Piazza Affari si muove sotto la parità in attesa di un accordo Ue sul Recovery Fund, il piano da 750 miliardi di euro per il rilancio economico dell’Europa in dicussione a Bruxelles. L’indice Ftse Mib mostra un ribasso di circa mezzo punto percentuale, in linea con i listini europei, muovendosi in area a 20.300 punti dopo aver archiviato venerdì scorso la terza settimana positiva consecutiva, consolidando sopra il livello psicologico dei 20.000.
I mercati rimangono delusi dalle trattative in corso a Bruxelles. Nel quarto giorno di vertice, che doveva durare inizialmente solo due giorni, i leader Ue cercano di trovare un compromesso. I cosiddetti paesi frugali (i paesi a favore di una rigida ortodossia di bilancio), Olanda in primis con il premier Mark Rutte, accetterebbero soltanto un fondo che eroghi 390 miliardi sotto forma di sussidi e 360 miliardi di euro in prestiti (dunque somme da restituire). Tuttavia, gli altri paesi, compresa l’Italia, continuerebbe a insistere sulla proposta di un fondo più generoso, che comporti aiuti per almeno 400 miliardi di euro e prestiti per 350 miliardi. I leader Ue si riuniranno di nuovo oggi nel Consiglio europeo alle 16 ora italiana.
Tra i titoli di Piazza Affari, le banche sono in primo piano. Si mette in evidenza Ubi Banca che fin dai primi scambi schizza in testa al paniere principale con un balzo del 12% in area 3,67 euro, dopo che Intesa Sanpaolo ha rilanciato mettendo sul piatto ulteriori 652 milioni di euro cash per convincere i soci Ubi ad aderire all’offerta partita lo scorso 6 luglio. Al corrispettivo in azioni, pari a 1,7 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione in esecuzione dell’aumento di capitale al servizio dell’Offerta, il cda della banca ha deciso di aggiungere un corrispettivo in denaro pari a 0,57 euro.
Tra le banche, acquisti anche su Banco Bpm, che sale dell’8,6%. Secondo alcune indiscrezioni riportate da Il Messaggero, i vertici di Banco Bpm e Unicredit si sarebbero incontrati per esplorare una possibile ipotesi di aggregazione. In alternativa Banco Bpm potrebbe unirsi con Bper e Mps.
Banche a parte, Atlantia avanza del 4% in attesa della riunione di domani che dovrebbe confermare la quasi totalità del Cda, secondo quanto riportato da La Repubblica.
Debole Enel, in calo del 2% in area 8,2 euro. Sul titolo pesa lo stacco cedola, pari a 0,168 euro per azione, relativo all’esercizio 2019. Venerdì Enel aveva chiuso in spolvero a oltre +2% avvicinando ulteriormente i top assoluti risalenti allo scorso febbraio. Gli investitori avevano così colto l’ultima chance per avere in portafoglio il titolo Enel e avvantaggiarsi dello stacco cedola odierno. Nelle ultime nove settimane Enel ha guadagnato il 46%. Secondo Sos Trader, da monitorare il livello chiave in area 8,5 euro: soltanto una chiusura superiore a questo livello, fornirà un solido segnale di continuazione rialzista (al momento il titolo scambia a 8,26 euro).
Tra le altre storie da seguire questa settimana a Piazza Affari, Sos Trader suggerisce anche Leonardo, che si è apprezzato di quasi il 14% nelle ultime cinque sedute. “Attendiamo un rapido pull back che ci consenta di individuare un punto di ingresso a più basso rischio”, indica Pietro Di Lorenzo di Sos Trader.