Piano salva-Carige in extremis. Oggi ultimatum Bce, Fitd-Ccb pronti a inviare lettera a Francoforte
L’accordo deve essere ancora raggiunto, ma una lettera alla Bce contenente il piano salva-Carige e co-firmata dall’Fitd e dal Ccb dovrebbe essere spedita finalmente nelle prossime ore, rispettando in extremis l’ultimatum che la Vigilanza di Francoforte aveva fissato per la giornata di oggi, giovedì 25 luglio, pena la liquidazione o il bail-in.
Secondo quanto riportato da più fonti, l’Fitd (Fondo interbancario di tutela dei depositi) e la Cassa Centrale Banca avrebbero trovato una intesa sul piano per salvare la banca ligure. Le indiscrezioni sono arrivate al termine della riunione del cda della holding delle Bcc, che si è svolta ieri a Trento. Il polo trentino avrebbe ammorbidito le richieste che avevano irritato alcune banche italiane partecipanti al Fondo, tra cui una opzione call molto lunga (a quattro anni) per rilevare la quota di capitale Carige in mano allo Schema e un forte sconto (del 90%)
Il salvataggio della banca ligure, che veniva data dagli scettici ormai quasi spacciata, è ora più vicino.
La svolta è arrivata ieri sera, con la riunione della Ccb (Cassa Centrale Banca) che, stando a quanto riporta il Sole 24 Ore, ha deliberato la proposta per intervenire nella partita. Il gruppo delle Bcc ha deciso di entrare nel capitale di Carige con 65 milioni di euro, acquistando così una quota nell’istituto del 10% circa; e ha deciso, anche, di rilevare, per un valore di 100 milioni, il bond tier 2 che sarà emesso per 200 milioni.
Vale la pena ricordare che il fabbisogno patrimoniale di Carige, calcolato in 900 milioni di euro, sarà in parte in equity (700 milioni) e in parte in bond (per i restanti 200 milioni). I 65 milioni di Ccb si andranno così ad aggiungere ai 320 milioni che saranno liberati sotto forma di azioni con la conversione dei bond dello Schema volontario; mancano all’appello altri 320 milioni, che saranno coperti – precisa il Sole 24 Ore – sempre dall’Fitd per 170 milioni circa e attraverso una “garanzia ulteriore (da parte dello stesso fondo) per altri 150 milioni sull’eventuale inoptato dei soci”.
Riguardo al bond subordinato, fonti finanziarie hanno riportato ieri a Radiocor che ci sarebbero diversi sottoscrittori. Intanto c’è la Cassa Centrale, che sottoscriverebbe il bond Tier 2 per 100 milioni. Ma, come precisa il Sole 24 Ore, si tratta in queste ore anche con “alcuni dei protagonisti passati delle discussioni su Carige, cioè i fondi Varde e Apollo“.
Il fondo Apollo, in particolare, parteciperebbe attraverso la “compagnia assicurativa Amissima”. E si fanno i nomi anche di Mediolanum e Cattolica.
Si aspettano nel frattempo novità sul ruolo del Credito Sportivo, che potrebbe sottoscrivere il bond insieme a Mediocredito centrale, anch’esso soggetto pubblico. Condizione richiesta perché i due istituti possano procedere alla sottoscrizione è il via libera del ministero dell’Economia.