Notizie Valute e materie prime Petrolio, attesa per nuovo verdetto OPEC+: perchè potrebbe prevalere ancora un approccio cauto

Petrolio, attesa per nuovo verdetto OPEC+: perchè potrebbe prevalere ancora un approccio cauto

30 Marzo 2021 10:12

 

Ancora una seduta in altalena per il petrolio che si concentra sulla riunione di giovedì prossimo dell’OPEC+. Nonostante la portacontainer Ever Given nel Canale di Suez sia stata disincagliata, i rendimenti in aumento e un dollaro più forte, i prezzi del petrolio sono riusciti a stabilizzarsi al rialzo ieri, ma questa mattina le quotazioni mostrano una nuova debolezza. Il Wti e il Brent mostrano moderati cali, scambiando rispettivamente a quota 61,5 e a 64,93 dollari al barile.

Tutta l’attenzione sarà rivolta questa settimana alla riunione dell’OPEC+ in agenda giovedì primo aprile, con il gruppo che dovrà decidere sui tagli alla produzione a partire dal prossimo primo maggio”, affermano gli analisti di ING ricordando che nell’ultima riunione solo la Russia e Kazakistan hanno consentito di aumentare leggermente la produzione. Tutti gli altri produttori hanno concordato di mantenere i livelli di produzione invariati ad aprile, mentre l’Arabia Saudita ha deciso di continuare con il suo ulteriore taglio volontario di un milione di barili al giorno.

“Prima della debolezza del mercato, le aspettative erano che il gruppo avrebbe iniziato ad allentare i tagli in modo più aggressivo da maggio – aggiungono gli esperti della banca olandese -. Tuttavia, l’oscillazione dei prezzi a cui si è assistito significa che l’OPEC+ dovrà probabilmente adottare ancora una volta un approccio cauto“. Insomma, il mercato appare ora più diviso su ciò che deciderà il gruppo. ING è del parere che verranno probabilmente mantenuti invariati i livelli di produzione, con l’OPEC + che vuole evitare un altro sell-off. “Tuttavia, se assisteremo a un allentamento dei tagli, è probabile che sia molto modesto”.

Equita: l’OPEC+ potrebbe estendere il taglio anche a maggio e giugno

In vista della riunione del primo aprile anche gli analisti di Equita si concentrano sul settore oil. E riportano alcune fonti, secondo le quali l’Arabia Saudita sarebbe pronta a sostenere l’estensione dei tagli da parte dell`OPEC e degli alleati a maggio e giugno ed è anche pronta a estendere i propri tagli volontari per sostenere i prezzi del petrolio a seguito degli ulteriori lockdown di alcuni paesi consumatori. “Attualmente, i tagli al petrolio si attestano a circa 7 milioni di barili al giorno più un’ulteriore riduzione volontaria di un milione da parte dell’Arabia Saudita”, affermano gli esperti della sim milanese, secondo i quali la strategia OPEC + ha ampiamente funzionato negli ultimi mesi nonostante la forte capacità produttiva attualmente sospesa (circa 8 milioni di barili al giorno).

Le previsioni di Equita per il Brent al 2021 indicano 50 al barile (che ora sembra prudente) e di 55 al barile nel 2022. E tra i singoli titoli segnalano come “nome preferito nel settore Eni“.

Brent: picco a primavera

In un recente outlook dedicato ai mercati finanziari, gli strategist di Mps Capital Services ripercorrono le ultime notizie che hanno contribuito in questo avvio di 2021 al rialzo dei prezzi del greggio. Tra questi, suggeriscono la mossa a sorpresa dell’OPEC+ che a marzo ha deciso di mantenere la produzione sostanzialmente invariata ad aprile (era atteso un aumento di 500 mila barili al giorno) con l’Arabia Saudita che ha confermato il taglio volontario. “La decisione potrebbe essere confermata al meeting del primo aprile. D’altro canto, il nuovo breakeven fiscale dell’Arabia del 2021 è 67,9 dollari al barile (era 78 l’anno prima)”, segnalano gli esperti, secondo i quali la decisione creerà un deficit di produzione globale anche nel secondo trimestre, accelerando il calo delle scorte OCSE che già entro fine del secondo trimestre potrebbero arrivare in linea con la media 2015-19 (target dell’OPEC+).

Una volta raggiunto tale obiettivo, l’OPEC+ avrà un forte incentivo a normalizzare la produzione. Dalla primavera in poi e, in particolare la seconda parte dell’anno sembra quella deputata per un aumento della produzione. All’aumento a tendere dell’OPEC+, dovrebbe aggiungersi quella USA (attesa aumentare a 11,5 mln /g dagli attuali 10,9 entro la fine del 2021) e maggiori esportazioni iraniane in caso di un accordo sul nucleare.

A detta di Mps Capital Services “il picco delle quotazioni si dovrebbe confermare in questa primavera, mentre successivamente, si potrebbe assistere ad un ulteriore consolidamento dopo quello di marzo con prezzi attesi restare mediamente sui 62 dollari al barile di Brent“. A livello di analisti tecnica, secondo gli esperti, al rialzo la resistenza da monitorare è 71,75 dollari, il cui superamento potrebbe far salire i prezzi fino agli 75$/b. Al ribasso da monitorare la tenuta del supporto posto a 59 dollari sotto il quale si aprirebbe spazio fino a 55 dollari (poco probabile al momento).