Petrolio Wti rivede per la prima volta 35$ da shock di marzo, meeting Opec+ anticipato di una settimana
Il mercato petrolifero ha in gran parte ignorato le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina, con i prezzi del petrolio che hanno fatto un balzo venerdì in chiusura: il WTI ha guadagnato oltre il 5%, riuscendo a portarsi sopra i 35 dollari al barile per la prima volta dagli inizi di marzo. Lo si legge nel report di ING Economics, secondo cui vi è abbondanza di denaro speculativo nel trading del WTI, con la posizione netta long che è aumentata di 14.266 lotti nell’ultima settimana di riferimento, raggiungendo un totale di 362.724 lotti a partire da martedì scorso.
Questo è la più grande speculazione long nel trading del WTI da settembre 2018, scrive ING Economics spiegando che gli speculatori hanno approfittato di prezzi più bassi per un punto di ingresso interessante. Il fatto che abbiamo assistito a un significativo rallentamento delle trivellazioni statunitensi e delle chiusure della produzione darà a questi speculatori un po’ di fiducia, o almeno conforto. ING Economics fa notare che il Brent non ha visto lo stesso livello di interesse all’acquisto da parte degli speculatori nelle ultime settimane. Mentre la posizione netta long del Brent è aumentata di 14.757 lotti nell’ultima settimana, la posizione complessiva è ancora piuttosto piccola, con la posizione netta long a 173.196 lotti, ben al di sotto della posizione lunga quasi 430mila vista all’inizio dell’anno.
La divergenza tra WTI e Brent si riflette bene nello spread, sottolinea ING Economics, con lo sconto del WTI sul Brent che si è ridotto in modo significativo nelle ultime settimane e attualmente a circa 2 dollari al barile, rispetto a più di 7 dollari al barile alla fine di aprile.
Anche gli analisti di MPS Capital Services fanno notare che venerdì il petrolio ha accelerato al rialzo nella fase finale di sessione (il Brent ha superato di slancio la resistenza collocata a 36,4 dollari), beneficiando dei segnali di possibile ulteriore contrazione della produzione USA. Il numero di nuove trivellazioni nel paese continua, infatti, a calare, aggiornando i nuovi minimi dal 2009.
Incontro Opec+ al 4 giugno?
L’incontro dell’OPEC+ potrebbe essere anticipato di una settimana al 4 giugno. Secondo quanto riporta MPS Capital Services l’Arabia starebbe chiedendo agli alleati di mantenere invariato l’ammontare dei tagli per ulteriori 1-3 mesi a partire da luglio, anziché procedere con il “tapering” come da accordo originario (per adesso la Russia sembrerebbe ancora legata al piano originale).
Vi è una proposta per anticipare la riunione dell’OPEC+ al 4 giugno, che è attualmente prevista per il 9-10 giugno. Lo dice anche ING Economics, secono cui consentirebbe di prendere in considerazione eventuali modifiche ai tagli alla produzione. Inoltre, ci sono indiscrezioni di stampa secondo cui l’OPEC+ starebbe cercando di estendere i tagli attuali di 9,7 milioni di barili al giorno tra 1-3 mesi. In base all’accordo attuale, l’OPEC+ dovrebbe ridurre la scala dei tagli a 7,7 milioni di barili al giorno da luglio. Secondo ING Economics, un periodo più breve potrebbe rendere un’estensione più appetibile per i russi, che non erano disposti ad estendere gli attuali tagli fino alla fine di quest’anno.