Petrolio, Opec+ sorprende tutti e apre i rubinetti. Analisti: aumento produzione mesi estivi?
L’Opec+ apre i rubinetti, con l’annuncio di un aumento inatteso della produzione di petrolio, ma la decisione non sembra convincere il mercato che definisce l’aumento “più forma che sostanza”. Ma andiamo con ordine. Ieri a sorpresa l’Opec+ ha annunciato la sua decisione di imprimere una accelerazione al ritmo della produzione, portandola a 648mila barili al giorno sia per il mese di luglio sia per quello di agosto dalla precedente soglia pari a +432mila. Si tratta di un incremento inatteso dal mercato e di circa il 50% della produzione. Nonostante l’Opec+ abbia concordato i livelli di produzione per i prossimi 2 mesi, il gruppo terrà comunque un incontro il prossimo 30 giugno.
I commenti
“La mossa che va incontro alle richieste statunitensi sembra essere più forma che sostanza e non ha convinto gli operatori sull’effettiva capacità di alleviare il deficit di produzione in un momento in cui la Cina torna ad aprire l’economia”, commentano gli strategist di Mps Capital Services. “Bisognerà vedere cosa – sottolineano invece da ING – accadrà nei prossimi mesi, dato che ci sono notizie secondo cui il presidente Usa, Joe Biden, ha in programma di visitare l’Arabia Saudita, con l’obiettivo di convincerla ad aprire un po’ di più i rubinetti”, segnalano gli esperti di ING.
Per Equita mossa sembra insufficiente a coprire gap russo
In generale, la preoccupazione è che l’aumento non sia in grado di fare la differenza a fronte del calo della produzione della Russia, il terzo big petrolifero al mondo. La produzione russa è stata in media di 9,16 mbg in aprile in calo rispetto a marzo. “Dopo l’annuncio di questa settimana da parte dell`UE di un embargo parziale sulle importazioni di petrolio russo, che prevede la graduale eliminazione delle forniture di greggio via mare al blocco entro sei mesi, è ragionevole ipotizzare che i volumi produttivi russi continuino a scendere”, sottolineano gli analisti di Equita che citano poi le stime di Argus, secondo le quali ad aprile la produzione russa di greggio è stata inferiore di oltre 1,3 mbg rispetto alla quota Opec+. Anche negli Stati Uniti sono state registrate riduzioni delle scorte del greggio e dei prodotti raffinati, dimostrando come la domanda continui a superare l’offerta. C’è poi la questione della ripresa della domanda cinese, dove questa settimana sono stati parzialmente revocati i lockdown.
Tornando alla decisione di ieri dell’Opec+, il maggiore incremento delle quote di luglio-agosto sembra, tuttavia, insufficiente a coprire il gap delle perdite dei volumi russi. “L’incremento dei volumi arriverà principalmente dall’Arabia Saudita e dagli UAE per le loro quote – affermano gli esperti della sim milanese -. Secondo Platts Analytics, l`Arabia Saudita ha circa 0,82 mbg di spare capacity, mentre gli UAE circa 0,8 mbg. Il lato dell’offerta continua a faticare a mantenere il passo con la domanda”.