PNRR e trasformazione digitale: i titoli tech di Piazza Affari pronti a cavalcarla
L’Italia è chiamata a recuperare il grave ritardo sul fronte della transizione digitale e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) mette proprio la digitalizazione in prima fila. Un tesoretto da 40,7 miliardi di euro per la trasformazione digitale delle imprese, rappresenta un’occasione unica per recuperare il tempo perso rispetto agli altri maggiori paesi europei.
Risalire dal fondo della classifica
L’Italia parte dall’ultimo posto tra i paesi dell’UE considerando molteplici indicatori di adozione digitale riflessi nel Digital Economy and Society Index (DESI), che evidenzia il ritardo accumulato del paese nell’adozione della tecnologia digitale, le competenze digitali e l’uso delle funzionalità connesse delle tecnologie digitali.
La pandemia Covid-19 è stato un campanello d’allarme che ha messo in primo piano la necessità di una transizione digitale accelerata. Prima della pandemia, l’Italia risultava in ritardo rispetto ai suoi vicini europei in termini di integrazione e adozione del digitale da parte di individui, società ed enti governativi. “Una situazione derivante da deficit strutturali e comportamenti profondamente radicati”, rimarca Intermonte in un lungo report dedicato al Digital Sector.
Adesso le stelle si stanno allineando per consentire all’Italia di colmare il divario digitale e questo potrebbe offrire prospettive di crescita superiori per i player tecnologici specializzati. “Gli ambiziosi obiettivi di adozione digitale dell’Italia, sostenuta da progetti di investimento pubblico nella digitalizzazione inclusi nel Pnrr, riflettono l’aspirazione del paese a recuperare e colmare il divario digitale che ha accumulato negli ultimi anni, rimarca Intermonte che vede il Belpaese ridurre in maniera significativa questo gap entro il 2023.
I player digitali nazionali sono nella posizione ideale per trarre vantaggio dagli investimenti volti a colmare il divario digitale del paese. “Le aziende specializzate detengono la chiave per affrontare le sfide digitali del paese, ossia il capitale umano forte di quelle competenze tecnologiche che sono risorsa scarsa in un paese con una limitata alfabetizzazione digitale”, sottolinea Andrea Randone, Head of Mid&Small Caps Research di Intermonte Sim.
14 titoli per cavalcare la svolta digitale
Le società tech quotate appaiono destinate a svolgere un ruolo da protagoniste. Quindi, Intermonte ha stilato una lista delle società che potranno beneficiare del trend della digitalizzazione. Sono nel dettaglio 14 titoli tecnologici a piccola e media capitalizzazione pronti a beneficiare di molteplici aspetti della rivoluzione digitale. Si tratta di Alkemy, Cyberoo, Cy4Gate, Eles, Esprinet, Fos, GPI, Relatech, Reply, Retelit, SeSa, Tinexta, TXT E-Solutions, WIIT. Tutte aziende ben posizionate per svolgere questa trasformazione e si stanno completando le loro offerte commerciali.
Tra questi titoli quello a maggior capitalizzazione è Reply (4,5 mld, dati al 17/5/2021), società specializzata nella progettazione e nella realizzazione di soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione e media digitali che nel 2020 ha riportato ricavi per 1,25 miliardi. Segue SeSa (1,9 mld di market cap), provider di information technology e iervizi digitali per le imprese. Terzo maggior titolo per capitalizzazione è Tinexta (1,13 mld) attiva nei servizi di Digital Trust, Credit Information & Management e di Innovation & Marketing Services.
Considerando i target price indicati da Intermonte per questi 14 titoli, quelli a maggior potenziale rialzista sono alcune small caps quali, ad esempio, Cyberoo, TXT E-Solutions, Relatech, Fos e GPI.
Intermonte ha identificato 3 tendenze organiche e 3 obiettivi principali del PNRR e ha cercato di rappresentarli in termini di esposizione per ciascuna azienda.
Le tendenze organiche sono:
1) Nuove abitudini digitali degli italiani, ovvero la rivoluzione in corso nelle abitudini dei consumatori guidata da una più rapida adozione del digitale;
2) Crescente adozione digitale da parte delle PMI italiane, ovvero investimenti aziendali per accelerare la transizione digitale
3) “abilitatori digitali”, ovvero esposizione specifica a tecnologie innovative come il cloud computing, la sicurezza informatica, l’intelligenza artificiale e i big data.
Gli obiettivi principali del PNRR sono invece:
1) Digitalizzazione dei servizi governativi con investimenti per accelerare la trasformazione delle pubbliche amministrazioni, includendo anche (tra gli altri) la giustizia e la sanità;
2) Transizione 4.0, ossia i programmi di incentivo agli investimenti del settore industriale e manifatturiero;
3) “Infrastruttura”, ovvero investimenti nelle reti UBB e 5G, nonché nei data center e nell’infrastruttura cloud.