Opec+ Day: un accordo potrebbe essere più vicino, attesa sui tagli nel 2021
Potrebbe essere oggi la giornata decisiva sul fronte petrolifero. Riprendono, infatti, oggi i colloqui dell’OPEC+, l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, la Russia e altri alleati, per definire le politiche per il 2021 dopo la fumata nera del primo ciclo di incontri conclusosi con un nulla di fatto. Secondo varie indiscrezioni nel corso della settimana ci sono stati incontri privati nella speranza che i membri del cartello petrolifero possano raggiungere una sorta di accordo prima dell’incontro di questo pomeriggio. Sotto la lente ci sarebbe la tempistica sulla ripresa di una produzione più elevata.
“Vi sarebbero passi in avanti nei negoziati all’interno dell’OPEC+ per raggiungere un accordo”, commentano gli strategist di Mps Capital Services, spiegando però che “ancora non è chiaro se si tratterà di uno slittamento di qualche mese dell’aumento programmato da 1,9 milioni di barili (atteso dal mercato) o meno”.
Il punto oggi, dopo la fumata nera
Il nuovo incontro previsto per oggi si è reso necessario dopo che qualche giorno fa il primo era sfumato a causa delle posizioni ancora lontane di tre dei Paesi più importanti dell’organizzazione: Russia, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. L`OPEC+ avrebbe dovuto rinnovare i tagli petroliferi esistenti di 7,7 milioni di barili al giorno (bpd), o l’8% della produzione globale, almeno fino a marzo 2021. Tuttavia, diversi paesi membri hanno iniziato a mettere in dubbio la necessità di inasprire la politica petrolifera a seguito della ripresa del prezzo del Brent. Russia, Iraq, Nigeria e Emirati Arabi Uniti hanno tutti espresso un interesse ad aumentare i volumi nel 2021. Come ricorda Equita Sim, il range di opzioni sul tavolo circa un accordo ora vanno da un rinnovo della politica esistente alla riduzione dei tagli di 0,5 milioni bdp al mese da gennaio. Altre opzioni includono il rinnovo dei tagli esistenti a gennaio e quindi l’aumento della produzione di 1 milione bpd in febbraio-marzo e di un altro milione bpd ad aprile.
Le attese sembrano andare nella direzione di un raggiungimento di un accordo, anche se i media suggeriscono anche che l’OPEC+ sta valutando la possibilità di ridurre gradualmente i tagli. Il mercato prevede che i tagli in corso verranno prorogati per altri tre mesi, e qualsiasi decisione diversa lascerà probabilmente molte delusioni.
Brent, le previsioni di Equita
Intanto questa mattina le quotazioni del petrolio sono in calo, con il Wti e il Brent che scivolano rispettivamente dell’1% sotto quota 45 dollari al barile e dello 0,8% poco sotto quota 48 dollari. Equita stima per il prezzo del Brent 50 dollari al barile per il 2021. “Tuttavia, data la seconda ondata di pandemia nel secondo trimestre 2020, riteniamo che sia più ragionevole una stabilizzazione del Brent tra 40-50 dollari al barile nella prima parte del 2021, per poi crescere nel secondo semestre del 2021”, segnalano da Equita che indica Eni come “titolo preferito nel settore”.