Natixis nel caos, ondata di riscatti colpisce il fondo H2O. Tremano i tanti sottoscrittori italiani
Incubo Natixis, e non solo in Francia. Il titolo della banca d’affari francesi è capitolato nella giornata di ieri di oltre -11% dopo che il Financial Times ha rivelato che una delle sue sussidiarie, H2O Asset Management, sarebbe ingolfata di grandi quantità di bond illiquidi legati a un imprenditore tedesco nei guai, Lars Windhorst, triste protagonista del fallimento di due sue società e di una bancarotta personale.
Morningstar, le cui valutazioni sono considerate una guida chiave dalla comunità degli investitori, ha sospeso il rating sul fondo Allegro di H2O nella giornata di mercoledì, motivando la decisione con le preoccupazioni “sulla liquidità di alcuni bond”.
La sospensione è avvenuta dopo che, per primo, il Financial Times, più precisamente l’FT Alphaville, ha pubblicato un articolo, descrivendo tutti i debiti legati in qualche modo all’imprenditore tedesco, che ha anche una storia di problemi con la legge. Il titolo Natixis cede anche oggi, scivolando di oltre il 3%.
Il caso, come dimostrano alcuni articoli diffusi dalla stampa italiana, è attentamente monitorato anche dagli italiani.
Il Sole 24 Ore conferma che la preoccupazione è alta, visto che “i fondi di H2o Asset Management sono stati super-gettonati negli ultimi anni sulla scia delle positive e accattivanti performance evidenziate soprattutto nel 2018, quando la quasi totalità dei fondi ha chiuso l’anno in negativo”. Tra l’altro, “una parte consistente dei 30 miliardi di euro gestiti dalla società affiliata al gruppo Natixis Global Am proviene dagli accordi di distribuzione che la società di gestione ha in essere con oltre 30 intermediari italiani: Azimut, Banca Generali , Bper, Bnl Bnp Paribas, Fineco, CheBanca!, IWBank, Kairos, Mediolanum e Widiba solo per citare le realtà più grandi”.
Nessun particolare effetto hanno avuto le rassicurazioni di Bruno Crastes, fondatore di H2O, che ieri ha cercato di smorzare l’ansia degli operatori di mercato, dichiarando che “le esposizioni complessive verso attività illiquide di H2O sono strettamente limitate tra il 5% e il 10% nei fondi Allegro, Adagio e Multibonds”. E aggiungendo che “la liquidità non è un problema e continueremo a fornire agli investitori aggiornamenti in piena trasparenza”. Niente fa fare. La fiducia degli investitori è stata inficiata, ormai, come dimostra l’ondata di riscatti che ha colpito il fondo.
Tra l’altro, la sospensione del rating da parte di Morningstar, sottolinea Jean-Pierre Lambert, analista di KBW, “sta alimentando i timori sulla qualità della supervisione esercitata da Natixis sul proprio network di asset manager”.
Non solo. Secondo l’analista, a rischio sarebbero anche le commissioni di performance da 250 milioni di euro che H2O paga a Natixis. Infine, Lambert ha sollevato dubbi guardando alla febbre di acquisizioni di Natixis, che ha rilevato di recente alcuni asset, ribadendo l’intenzione di procedere nell’attività di ‘shopping’.
Intanto, la situazione continua a essere seguita con una certa apprensione in Italia dove la società di gestione fondi di Crastes, H2O, avrebbe raccolto poco più di 5 miliardi di euro da investitori grandi e piccoli. Ieri mattina, le principali reti di promotori operanti in Italia hanno ricevuto l’indicazione di consigliare ai clienti di vendere i fondi H2O”.
Il quotidiano di Torino ricorda come questa società di gestione abbia vantato “rendimenti stellari anche in fasi di mercato difficili e, per questo, era sempre più amata dagli investitori. E dai risparmiatori, dato che i fondi di H2O sono fondi Ucits, estremamente regolati e venduti dalle grandi reti di promotori. In dieci anni la raccolta è passata da 3 a 30 miliardi”.
Negli ultimi due anni proprio l’Italia è stata tra i principali mercati per i fondi H2O”. Una somma di 5 miliardi di euro di raccolta sui 30 complessivi sarebbe stata per l’appunto originata in Italia.
Ma, con la situazione che si è venuta a creare, “Banca Generali, Bnl – Bnp Paribas, Fineco, Mediolanum, per citarne alcuni, hanno consigliato ai clienti di azzerare o ridurre considerevolmente l’esposizione su H2O”.