Mps-UniCredit: il commento di Draghi sul dossier, mentre analisti snocciolano stime dividendi su UCG e Intesa SanPaolo
Mps-UniCredit: cosa bolle in pentola? Apparentemente, ancora niente. E’ quanto ha lasciato intendere lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi, rispondendo a una domanda in conferenza stampa sul futuro della banca senese, di cui il Tesoro maggiore azionista detiene una quota del 64%.
“E’ un dossier che ancora non ho visto. Anche perché non c’e’ niente, la strada decisa, cioé se farà una fusione con UniCredit, con un’altra banca, con nessuno; queste cose saranno guardate, decise, analizzate dal Governo nelle prossime settimane ma ad oggi non ho una risposta”, ha detto Draghi.
Il titolo UniCredit, nel frattempo, è stato penalizzato in modo importante ieri proprio dall’incertezza che continua ad aleggiare sul futuro di Piazza Gae Aulenti. Dalla call tra i vertici dell’istituto e alcuni broker, non sono emersi inoltre dettagli entusiasmanti sulla trimestrale in arrivo.
Anzi: come hanno fatto notare ieri gli analisti di Mediobanca Securities in una nota, e come riporta oggi La Stampa, sembra che l’incertezza continuerà a caratterizzare UniCredit ancora per un po’ di tempo.
“Tonfo di UniCredit a Piazza Affari, a settembre arriva il piano di Orcel”, è il titolo del quotidiano torinese, che ha fatto notare che il piano strategico del neo amministratore delegato Andrea Orcel non arriverà prima di settembre.
E il mercato – che scalpitava per l’arrivo del nuovo timoniere e dunque di imminenti novità (Orcel si insedierà il 15 aprile, giorno di convocazione dell’assemblea ordinaria e straordinaria di UniCredit) ha ricevuto dunque una gelata, alla prospettiva di dover attendere ancora i dettagli del piano del neo AD. Se il titolo ieri è stato affossato dalle vendite, cedendo fino al -3,6%, è stato comunque soprattutto per quanto emerso nella suddetta call tra i broker e il management che, come oggetto, ha avuto la preview dei risultati di bilancio della banca, relativi al primo trimestre del 2021.
Mediobanca Securities ha messo in rilievo in particolare la debolezza del margine di interesse netto (NII, Net Interest Income); debolezza che non è sfuggita neanche agli altri broker che hanno partecipato alla call, ovvero JP Morgan, Ubs e Intermonte.
Notizia positiva, riporta la Stampa, è che la banca ha confermato l’outlook sui ricavi del 2021 a 17,7 miliardi e sugli utili, anche se ha avvertito sul rischio di revisioni al ribasso.
Inoltre, se gli analisti di Mediobanca hanno un rating underperform sul titolo UniCredit, con target price a 8,8 euro, UBS ha confermato la sua impostazione bullish, con un rating “buy” e target a 11,3 euro. UBS ha reso noto inoltre di stimare un capitale in eccesso di 7 miliardi di euro e un rendimento superiore al 7%, per la precisione del 7-8% nel periodo 2021/2022.
Osservata speciale nelle ultime ore anche Intesa SanPaolo, dopo la pubblicazione di una nota di Citi, che ha detto buy sul titolo, indicando un target price di 2,8 euro.
La banca americana ha comunicato noltre di prevedere per Intesa Sanpaolo un dividend yield a partire dal quarto trimestre 2021 dell’8,5% circa, per un valore combinato di 7,8 miliardi di cedole negli anni compresi tra il 2020 e il 2022. Il payout è stimato superiore al 70% dal 2022 in avanti.