Moderna entra nello S&P 500, titolo triplicato da inizio anno. Un assist per il futuro arriva da variante Delta
Moderna entra ufficialmente a far parte dell’indice S&P 500, dopo aver visto il valore del suo titolo triplicare, incassando un rally del 207% dall’inizio dell’anno, il più forte dei guadagni riportati dalle altre azioni scambiate sul listino.
II secondo titolo migliore dell’indice, L.Brands, ha conseguito per esempio un rialzo ytd del 104% circa. L’ingresso di Moderna nello S&P 500 conferma la trasformazione della società che, da una start-up biotech, è diventata pioniera nella produzione di vaccini RNA, facendo la sua fortuna con la vendita di vaccini anti Covid-19 in tutto il mondo.
Il colosso è stato ribattezzato da alcuni analisti come la Tesla del biotech, in quanto potrebbe aver dato il via a un nuovo modo con cui le malattie infettive potrebbero essere trattate.
In attesa dell’ambìto ingresso nel listino benchmark di Wall Street il titolo, che di recente era sceso sotto la soglia dei 240 dollari, è arrivato a testare quasi quota $340, balzando di oltre +40% nell’arco di cinque sessioni appena.
Il riemergere delle preoccupazioni sulla pandemia Covid-19, rifoncolate con la diffusione nel mondo della variante Delta, ha fatto da ulteriore spunto bullish per il titolo, con diversi paesi che si stanno mettendo in fila per rifornirsi di ulteriori dosi di vaccini: e questo basta, secondo alcuni analisti, a dare a Moderna un’ottima occasione per riportare un fatturato solido anche nei prossimi anni.
Tra gli ultimi accordi firmati, c’è quello con la giapponese Takeda Pharmaceutical, per la distribuzione di 50 milioni di dosi in Giappone.
Dosi extra potrebbero essere consegnate all’inizio del 2022, e accordi simili potrebbero essere siglati anche con altri paesi orientati ad accelerare ulteriormente le campagne di vaccinazione. Il titolo Moderna ieri ha chiuso in rialzo del 4,5% a $321,11, in seguito al suo debutto ufficiale nel listino S&P 500, per una capitalizzazione di mercato pari a $129 miliardi.
Moderna, società con sede a Cambridge, nel Massachusetts, è cresciuta al punto da non avere niente da invidiare ai colossi biotech americani del calibro di AbbVie e Amgen.
La sua fortuna è arrivata con il rilascio dell’autorizzazione di emergenza per i suoi vaccini Covid-19, lo scorso dicembre, appena una settimana dopo l’ok che le autorità americane avevano dato a Pfizer e BioNTech.
Detto questo, alcuni analisti avvertono che le valutazioni del titolo sono diventate ormai troppo costose, facendo notare che il rapporto P/E per il 2022 è pari quasi a 19 volte, molto oltre le 13 volte a cui oscillava alla fine di giugno.
Il titolo ha ricevuto inoltre un forte assist dai fondi passivi che, in previsione del suo ingresso nello S&P 500, hanno fatto incetta di azioni, per aggiungere Moderna nei loro portafogli.
Questo effetto, ben presto, sfumerà.
Allo stesso tempo, gli ultimi esami di laboratorio hanno dimostrato che i vaccini di Moderna sarebbero capaci di produrre anticorpi contro la variante Delta e gli analisti di Goldman Sachs prevedono che Moderna potrebbe commercializzare un nuovo vaccino anti-influenzale entro il 2023 e una combinazione di un vaccino anti-influenziale e anti-Covid-19 già nel 2024.
La società sta lavorando inoltre anche ad altri nuovi vaccini e medicinali contro il cancro e l’HIV, così come contro le malattie cardiache.
Goldman Sachs prevede che le vendite di Moderna dei vaccini dell’mRNA-1273, così come è chiamato il vaccino anti-Covid prodotto dal gruppo, batteranno probabilmente le stime di Wall Street per il 2021, pari a $18,1 miliardi.
Salveen Richter, analista del colosso bancario americano, è tra i più entusiasti sul titolo, tanto da aver fissato un target pari a $299.
Ma un articolo di Bloomberg rivela che da un sondaggio lanciato da Jefferies, a cui hanno partecipato 191 hedge fund e investitori istituzionali, è emerso che il 73% degli interpellati ritiene che il titolo Moderna riporterà un trend invariato o un calo fino a -20% o anche peggio entro la fine di quest’anno. E che solo il 13% è long sul titolo.