Mercati, le previsioni “meteo” di Intermonte per l’estate delle Borse: giugno soleggiato, luglio e agosto piovosi
A giugno 30 giorni di sole pieno (o quasi), a luglio e agosto l’altissimo rischio di copiosi rovesci. Sono queste in massima sintesi le previsioni “meteo” sulla bella stagione dei mercati finanziari per il 2022. A evidenziarle nella sua analisi è Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte
L’ultima settimana di maggio ha evidenziato un consistente recupero dei listini azionari, che può essere ricollegabile a due fattori: o parziale rientro da eccessi segnalati da alcuni indicatori di Financial Conditions, uno per tutti il fear&greed o effetto dei ribilanciamenti di fine mese, che JPM ha stimato nel range $34-56 mld da parte di fondi comuni bilanciati. Giugno potrebbe rappresentare mediamente una sorta di tregua, soprattutto nella seconda parte del mese, in vista di ribilanciamenti molto corposi o il trend calante dei mercati azionari potrebbe però riprendere nel corso dell’estate. Quindi, in sintesi, mutuando un’immagine metereologica, sprazzi di sole più frequenti a giugno in vista di un’estate mediamente piovosa.
A giugno non sono attesi aggiornamenti dal lato micro/societari, essendo appena finita la stagione delle trimestrali US, che ha mediamente portato buoni risultati consuntivi, in diversi casi, però, più che bilanciati da guidance in senso opposto, soprattutto sotto il profilo dei margini. Negli USA è così partita la fase di revisione peggiorativa delle stime degli earnings.
Da luglio, invece, il cielo potrebbe ritornare nuvoloso. Ci sarà la ipresa dell’aggiornamento micro (da metà luglio riprende la stagione delle trimestrali Us) che potrebbe segnalare ulteriore stress sul fronte dei margini aziendali per effetto dell’elevata inflazione e dell’impatto delle manovre restrittive di politica monetaria. Si prevede un mpatto più visibile della riduzione della liquidità nel sistema per effetto della partenza dei piani di QT (Fed da giugno e poi in estate la BoE, con BCE che arresta il QE da luglio). Inoltre occhio ai possibili segnali di ridimensionamento della forza del mercato US, soprattutto dal lato dell’offerta di posti di lavoro, come segnalato da alcuni indicatori anticipatori (ad esempio l’andamento delle breakeven inflation) vs il JOLTS report che monitora appunto l’andamento dal lato dell’offerta di posti di lavoro.
In sintesi, per l’esperto, nei mesi estivi i fattori prima delineati potrebbero far riprendere il trend al ribasso in vista di ulteriori tagli del consenso dei margini aziendali e di livelli più equilibrati tra capitalizzazioni di mercato e liquidità in circolazione, calante per effetto del QT/stop QE. I tagli dei margini aziendali storicamente arrivano con circa 100 gg lavorativi in ritardo rispetto all’andamento delle quotazioni. A sua volta, il raggiungimento di livelli stimati di margini significativamente più bassi rispetto a quelli attuali, potrebbe rappresentare un buon indicatore del possibile livello minimo di approdo degli indici azionari.
Dunque, giugno potrebbe offrire performance mediamente positive con eventuali turbolenze intorno alla metà del mese, in corrispondenza delle riunioni BCE e Fed. La parte più “soleggiata” potrebbe arrivare nella seconda quindicina per effetto del supporto dei corposi ribilanciamenti di fine trimestre/semestre. Nel periodo tra luglio e agosto i fattori prima delineati (QT/stop QE, indicazioni aggiornate dalle trimestrali e rallentamento della dinamica del mercato del lavoro US) potrebbero far riprendere il trend calante delle Borse.