Meglio Intesa o Unicredit? Barclays continua a preferire la prima e dà un consiglio a Orcel
In attesa della presentazione dei nuovi business plan delle maggiori banche italiane, attesi più o meno tutti nei prossimi mesi, Barclays fa il punto sul settore indicando tre temi che possono portare a una sovraperformance del settore, già grande protagonista in questi primi 10 mesi dell’anno.
Barclays ha reiterato il rating overweight su Intesa Sanpaolo così come su Mediobanca, Banco Bpm e Bper. Su Unicredit e Credem il giudizio è invece equalweight. Unico underweight è su MPS.
A medio termine, il titolo preferito è quindi Intesa Sanpaolo – sul quale il prezzo obiettivo è 2,8 euro – perché il suo forte Return on tangible equity (rendimento del patrimonio netto tangibile, ROTE), un indicatore che misura il tasso di rendimento sul patrimonio netto tangibile, attuale e potenziale rappresenta un vantaggio competitivo e consente rendimenti più alti per gli azionisti. Barclays continua essere costruttiva anche su Banco BPM per due possibili modi in cui il gruppo potrebbe rimodellare la propria strategia, ossia internalizzando i ricavi delle fabbriche prodotto (bancassurance) e/o tramite M&A con dei peers.
Per quanto riguarda invece Unicredit, la casa d’affari britannica ritiene può essere generato maggior valore da una rifocalizzazione della strategia stand-alone piuttosto che da ipotetici scenari M&A (con Mps o Banco BPM).
Tre motivi per essere ottimisti sulle banche
Barclays indica tre temi chiave possono guidare la sovraperformance nel settore:
• Tema 1: Tutte le banche italiane erogano un ROTE inferiore al costo del capitale; tuttavia, nel caso di Intesa, sosteniamo che con il prossimo business plan il gap si possa colmare, con azioni ad hoc per aumentare le commissioni, ridurre i costi e ottimizzare ulteriormente i livelli di capitale. Pensiamo che questo possa essere potente in termini di crescente fiducia nella sostenibilità della sua politica dei dividendi.
• Tema 2: Le entrate derivanti dalle commissioni possono continuare a sorprendere nel breve e medio termine. Questo non solo fanno riferimento alla gestione patrimoniale, ma anche alle commissioni bancarie tradizionali. Tutte le banche ne beneficeranno questo.
• Tema 3: il regolatore chiede alle banche di utilizzare il capitale in eccesso con l’aiuto della tecnologia per migliorare l’efficienza a lungo termine e modificare i modelli di business che non sono ancora stati realizzati profitti sostenibili. “Quindi, nel complesso, non ci aspettiamo sostanziali riduzioni dei costi (a parte specifiche situazioni o sinergie di M&A). In cima, vediamo rischi di aumento dei costi a causa dell’inflazione”. In questo senso, Barclays ritiene che le banche come Intesa, con “mascelle operative positive/in crescita”, appaiono meglio posizionate.